PALERMO – Sono passati 34 anni da quel tragico 30 agosto 1989, ma rimane vivo il ricordo di chi non c’è più. Antonio Cusimano, di soli 20 anni, Giovanni Carollo e Domenico Rosone, entrambi di 31 anni, e Gaetano Palmeri e Serafino Tusa, di 28 anni, stavano lavorando alla ristrutturazione dello stadio “Renzo Barbera” in vista dei Mondiali del 1990 quando persero la vita a causa del crollo di un traliccio della struttura del tetto.
Una corona di fiori è stata deposta dalla Fillea Cgil Palermo davanti alla lapide con i nomi di Cusimano, Tusa, Carollo, Rosone e Palmeri, gli operai morti per il crollo di una parte della tribuna dello stadio di calcio della “Favorita” durante i lavori per Italia ’90.
“Oggi ricordiamo quella strage di Palermo che 34 anni fa ha scosso una comunità intera. Oltre alla commemorazione – dichiara il segretario generale Fillea Cgil Palermo, Piero Ceraulo – chiediamo di tenere sempre accesi i riflettori sul tema della sicurezza nei luoghi lavoro. Purtroppo i dati che si continuano a registrare sono molto poco rassicuranti: in Sicilia nel primo semestre 2023 sono morte al lavoro 24 persone.
Alla cerimonia erano presenti il segretario d’organizzazione Cgil Palermo, Francesco Piastra, l’assessore ai Lavori pubblici, Salvatore Orlando, il presidente di Panormedi Cpt, Gaetano Scancarello, AssoRlst, Rosario Rappa, del dipartimento Legalità Cgil Palermo, ed è intervenuto Giovanni Gardini, amministratore delegato del Palermo.