Palermo, Orlando preoccupato: |”Non si ripeta il disastro del 1986″

Datevi una mossa veramente perchè qui si rischia seriamente il fallimento. Non sono in grado di pagare gli stipendi dei calciatori ecc… incredibile! vanno cercando soldi x pagare gli stipendi in tempo utile.

Intanto tolga la cittadinanza onoraria al recluso. A colui che come “ultimo regalo alla città di Palermo” (ipse dixit) ci ha portato i quattro figuranti inglesi squattrinati e il signor Facile che, avendo speso 10 Euro per la società, pretendevano per questo mese e mezzo di pagliacciata il pagamento di un “distrubo” di oltre un milione. Tra i cittadini onorari di Palermo, ci sono Juan Carlos di Spagna, il premio Nobel Dario Fo, i giudici Caselli e Caponnetto. Non ci può essere spazio per chi ha preso in giro per anni la Città e i suoi “concittadini” parlando di “bilanci a posto”, di “cessioni in mani sicure”, di “trattative riservate per non influenzare le quotazioni di borsa”.

Caro sindaco Il disastro della città l’hai portato tu.
DIMETTITI

Parli tu che ai distrutto palermo .vergognatI nel 1986 eri tu il sindaco e non ai fatto niente per salvare il palermo.

Tutti e 3?
Mizzica folla! Portalo dal barbiere peró.

Premetto, non ho mai votato Orlando; premetto anche che non mi è mai piaciuto Zamparini.
Vorrei, però, in entrambi i casi, provare a vedere gli aspetti postivi per ciò che riguarda i loro rispettivi ruoli, pur, certamente, senza sottovalutare le gravi responsabilità nella gestione, per uno politica, e per l’altro della società di calcio della città di Palermo.
Le preoccupazioni orlandiane sono strumentali rispetto al consenso che potrebbe crescere fra i palermitani: il prof. è il medesimo che, alla resurrezione del Palermo calcio nel 1987, raccolse una standing ovation, fra i 30.000 presenti alla Favorita, quindi ci riprova, nella consapevolezza che i palermitani sono assetati di calcio di grande livello, purtroppo assente da tempo, nonostante una breve parentesi degli scorsi anni. Al netto delle strumentalizzazioni, che certamente non mancano, e al netto dei fallimenti gestionali, anche questi davvero tanti ed imbarazzanti, Orlando è stato sindaco per volere di una certa politica degli anni 80, con il conforto ed il “premio” dei suoi cittadini; peggio ancora, le ultime due sindacature, in virtù del sistema elettorale che è quello che è, lo hanno “incoronato” sindaco a furor di popolo: se è così “pericoloso”, perché mai i palermitani, gli stessi che oggi gli muovono feroci critiche, lo hanno votato? Probabilmente, e di questo ne sono ampiamente convinto, perché fra i candidati a gestire la città, e ad ereditare le tristissime ed imbarazzanti sindacature di Cammarata (è bene ricordare che, comunque, sempre i cittadini palermitani hanno eletto il deludente forzista, gli stessi palermitani, all’unisono!!!!!), non ce ne era nessuno che avesse pari spessore politico, pari spessore culturale, pari esperienza, pari capacità…e qui mi fermo. Di Cammarata, che ha letteralmente messo in ginocchio la città, non parla nessuno. Ma non comprendo i cittadini palermitani che hanno votato per due legislature il forzista a cui tutto è stato consentito; poi, votano Orlando per altre due volte, massacrandolo di critiche…ma sono gli stessi che hanno votato Cammarata, sono gli stessi che votano il prof. che, nonostante gli innumerevoli errori e fallimenti, ha fatto molto meno peggio del predecessore. Vabbè, prendo atto di questa singolare condotta.
Andiamo al friulano. Non mi piaceva quando è approdato al Palermo, oggi mi sta proprio sulle scatole, dopo avere mostrato per intero la sua identità. Ovviamente, non ha mai avuto alcun attaccamento ai “colori”, nessun sentimento nei confronti della città, al contrario un forte interesse a potenziare il suo spessore economico: tutti gli investimenti sono stati mirati ad irrobustire la sua forza economica; non entro nel merito di presunti evasioni, ma per quel che ci riguarda come tifosi, ha svolto egregiamente il suo compitino, essendo, prioritariamente, un imprenditore: è lui che ha messo il denaro e non poteva essere nessun altro, se non lui, a decidere come e quando spendere, se e come investire, se ritirarsi dalla scena. E’ certamente sconcertante la sua condotta, è umiliante avere ridicolizzato, agli occhi di tutti, un’intera comunità calcistica che, tra l’altro, ha una storia centenaria, per quanto povera di risultati. Ma, la domanda è d’obbligo: dove sono stati gli imprenditori locali capaci e volenterosi per realizzare una grande squadra, come piacerebbe a ciascun tifoso palermitano, me compreso? Non ce ne sono stati…anzi, l’unico, tra l’altro di poco conto, ha curato soltanto i propri interessi, e mi ha lasciato l’unico ricordo di una squadra nei campetti in terra battuta delle serie minori. Zamparini, pur con i limiti comportamentali sopra detti, è l’unico che nei miei 57 anni di vita, mi ha fatto godere di una squadra che ha messo in riga, più volte, le blasonate d’Italia; ed è sempre e soltanto con la gestione zampariniana che potremo vantare, in futuro, di essere stati presenti, e dignitosamente, anche in Europa, per quanto si sia trattato di quella meno prestigiosa: non ricordo, nel passato, pari risultati e, mi spiace dirlo, con queste premesse, ovvero con quelle che si ricorre al denaro di imprenditori locali per il pagamento degli stipendi dei giocatori ed evitare quasi certe penalizzazioni, non ci sarà un futuro di grande calcio.