PALERMO – “Maledetta città”, dice tradendo esasperazione e amarezza. “Splendida e maledetta, non mi abituerò mai a questa inciviltà, ma io resisto. Sono fatta così”, aggiunge la principessa Carine Vanni Calvello Mantegna di Gangi.
È la proprietaria di Palazzo Valguarnera Gangi in piazza Croce dei Vespri, nel centro storico di Palermo. I suoi saloni hanno ospitato il ballo di Claudia Cardinale e Burt Lancaster, nel film “Il Gattopardo” di Luchino Visconti. Una scena diventata iconica.

La sua voce si unisce alle mille altre di chi denuncia il degrado della città vecchia. Denunce vere, di quelle che si presentano nelle caserme dei carabinieri e nei commissariati di polizia. L’ultima è di pochi giorni fa.
Tre ragazze hanno imbrattato con lo spry le mura del palazzo. Mentre passeggiavano hanno tirato fuori la bomboletta dalla borsa. Sono state filmate dalle telecamere di sorveglianza. Visti i precedenti la proprietaria non si fa illusioni, ma ha la sconfortante sensazione che la faranno franca.

“Siamo esasperati, strastufi, ma lo sono tutti quelli che vivono il centro storico – racconta – tenere in piedi questo palazzo, estremante importante in Italia e in Europa, con tutti arredi originali, è complicato. Lo facciamo con le nostre forze da 30 anni, lavoriamo a regola d’arte, senza aiuti. Tutto intorno è degrado, pericolosità, paghiamo le conseguenze delle politiche assurde di tutti i sindaci che hanno amministrato la città”.

La principessa ha una sua precisa chiave di lettura: “Troppe licenze a pub per fare entrare soldi, orde di ragazzi ubriachi provocano danni. Ogni mese pago un operaio per levare i graffiti e ridipingere. Un intervento mi costa 2.500 euro. Sono costretta a farlo perché se la lascio i muri sporchi nel giro di due mesi sporcheranno tutto il palazzo”.
Ogni mattina ci si sveglia con la intollerabile certezza di dovere annotare la lista dei danni: “Vomito sui prospetti, ragazzi che fanno i bisogni fisiologici, bicchieri di verro e plastica sparso ovunque”. A volte va anche peggio come quando “hanno sfondato il portone dei vicini per rubare una bici o tiravano le sedie al ristorante. Le risse si ripetono”. In un video di qualche sera fa si vedono ragazzi fare a botte, altre che scappano, altri ancora urlano basta.

Lo sconforto prevale: “Che dobbiamo fare? Io di Palermo non ne posso più. Per legge sono obbligata a tenere in piedi il palazzo, ma voi per legge dovete fare rispettare le regole, maledetta città. Abbiamo avuto un furto a dicembre, in pieno giorno. hanno scassato la saracinesca e hanno rubato delle ceramiche. Un danno da 400 mila euro. I ladri sono tornati all’indomani e hanno preso il resto. Non hanno paura di nessuno, sanno che si muovo a ruota libera. Non ci sono controlli delle forze dell’ordine, nessuna sanzione”.

L’unica alternativa è il fai da te? “Pago delle guardie giurare che fanno il giro la notte. Ci vuole un presidio fisso delle forze dell’ordine, non basta che ogni tanto passi un mezzo. Fra cinquemila persone che sbarcano ci sono 50 malviventi Capisco pure che le forze dell’ordine non possono stare tutta la notte lì, ma così non si può andare avanti”.
I controlli che mancano, o sono inefficaci da una parte, e dall’altra “l’inciviltà di tanti palermitani, ma servono le multe per educarli. Palermo non ha mai avuto tanti soldi nella storia con tutti questi turisti che arrivano, nei prossimi dieci anni sarà una delle mete più richieste. La gente deve essere in sicurezza, senza aggressioni, deve potere passeggiare in posti puliti. Ci sono problemi amministrativi che impediscono i controlli. Il siciliano passa il tempo a distruggere la Sicilia, a segare il ramo su cui è seduto, non lo capisco proprio. Voi lo capite?”.
Come darle torto, un mix di inefficienza e inciviltà. I risultati si vedono al mattino dopo l’ennesima notte di caos nell’attesa che sia rispettata la promessa di avere più uomini a disposizione.
