Un milione in più per la Reset | Ma resta la tensione in maggioranza - Live Sicilia

Un milione in più per la Reset | Ma resta la tensione in maggioranza

Volano gli stracci tra gli orlandiani, alla vigilia del voto sul piano triennale e sul bilancio.

PALERMO – Spunta un milione di euro per Reset, anche se ne manca all’appello un altro, ma non si placano le polemiche all’interno della maggioranza. Al comune di Palermo sono giorni di grande tensione, con gli orlandiani alle prese con il bilancio di previsione 2018 che dovrebbe essere approvato entro questa settimana. Una scadenza dettata non solo dal rischio di veder slittare al 2019 i trasferimenti statali, ma anche per assicurare il servizio di assistenza agli alunni disabili e altre incombenze.

Ieri le forze politiche a sostegno del Professore avevano già fatto i conti con le prime fibrillazioni: Paolo Caracausi (Mov139) e Massimiliano Giaconia (Palermo 2022), due esponenti di maggioranza, in una lettera inviata al sindaco hanno detto a chiare lettere di avere qualche difficoltà a votare il bilancio, senza interventi precisi per le partecipate, Reset in primis. Una posizione che ha provocato la reazione delle opposizioni, ma ha scatenato anche i malumori tra gli orlandiani che si riscoprono più divisi che mai.

“E’ francamente insopportabile che pezzi di maggioranza giochino a essere più realisti del re agitando spettri che non vi sono, sperando magari in qualche riposizionamento in vista della nuova giunta – spara a zero Vincenzo Fumetta, segretario provinciale di Rifondazione Comunista – E’ noto a tutti che il presunto ‘buco’ Reset non esiste perchè è stata data una garanzia politica che il trasferimento delle somme avverrà, Rifondazione Comunista si fida così come si fidano gli stessi lavoratori dell’azienda pubblica i quali non hanno mosso nessuna protesta e quindi non si capisce perchè non lo possono fare anche i consiglieri comunali di maggioranza”.

Un buco, in realtà, poco presunto e molto reale: il bilancio stanzia per Reset solo 31 milioni, due in meno di quanto deciso dal consiglio l’anno scorso e di quanto l’azienda ha preventivato di spendere, cosa che comporterà un deficit a dicembre di almeno 1,5 milioni. Il sindaco Orlando aveva promesso di prelevare un milione di euro dal fondo di riserva e oggi la commissione Bilancio ha stilato il sub-emendamento che ufficializzerà la somma. A questo punto mancherebbe all’appello un altro milione che potrebbe saltar fuori dalle pieghe del bilancio: la Reset comunque potrebbe accontentarsi anche di mezzo, magari chiudendo con una piccola perdita.

Ma la commissione ha comunque deciso di buttar sale sulle ferite della maggioranza e, in una nota unitaria, i consiglieri di maggioranza e opposizione hanno attaccato senza troppi fronzoli Caracausi e Giaconia: “Le fughe in avanti e le grida di allarme di questi giorni potrebbero avvelenare il clima in città, creando incertezze nel futuro lavorativo di oltre mille operatori della Reset e rischiando di rallentare l’iter di approvazione del bilancio 2018”. Una bordata firmata non solo da Ugo Forello (M5s), Andrea Mineo (Fi) e Fabrizio Ferrandelli (Coraggiosi), cosa scontata, ma anche dal presidente Barbara Evola di Sinistra Comune e dai consiglieri Dario Chinnici (Pd), Toni Sala (Palermo 2022) e Sandro Terrani (Mov139).

“Prendiamo atto con soddisfazione delle dichiarazioni della commissione Bilancio, secondo cui sarebbero state trovate le somme per la Reset, anche se ancora mancherebbe all’appello circa un milione di euro. Evidentemente il nostro grido d’allarme ha sortito gli effetti sperati”, dice Caracausi, che poi spero si scaglia contro Fumetta: “Troviamo invece puerili e offensive le accuse di Rifondazione comunista. Nessuno ha chiesto posti in giunta, ma soltanto un vertice di maggioranza nell’interesse della città e dell’amministrazione comunale. A chiedere il rimpasto, in questi mesi, è stata semmai proprio Sinistra Comune, che evidentemente ha scordato tutte le volte che ha preteso di indicare assessori e presidenti di partecipate. La lettera che ieri, insieme al consigliere Massimiliano Giaconia, abbiamo inviato al sindaco e ai capigruppo – continua Caracausi – è servita a scuotere la maggioranza e a porre un problema serio: il funzionamento delle partecipate e quindi i servizi offerti ai palermitani. Sono stati i vertici della Reset a lanciare un allarme che noi ci siamo limitati a raccogliere, nell’interesse della città. Io e il consigliere Giaconia abbiamo chiesto al sindaco di prendere in mano la situazione, di trovare insieme alla maggioranza soluzioni idonee a rilanciare le aziende, di trovare misure adeguate in bilancio: nessuna poltrona, nessuna richiesta strampalata. Se Fumetta avesse almeno letto la nostra lettera, oggi non si sarebbe lanciato in invettive prive di fondamento alla ricerca di una visibilità che ormai nessuno gli concede”.

Tutto qui? No, perché interviene anche Sicilia Futura. “Sempre meglio concordare e condividere con tutta la maggioranza la richiesta di un confronto sui temi sollevati – dicono i consiglieri Gianluca Inzerillo, Catia Meli, Giuseppina Russa e Ottavio Zacco – Pur condividendo le ragioni avanzate dai consiglieri componenti la terza commissione, non convince però l’aut aut posto all’amministrazione”. “Appare imprudente – aggiunge Inzerillo – ostacolare il governo della città in questo momento. I cittadini palermitani si aspettano risposte dal dindaco per migliorare la vivibilità di Palermo e non sono certo interessati alle beghe politiche”.

“Né fughe in avanti, né tantomeno aut aut all’amministrazione – replica Giaconia – Ribadisco con molta serenità che la lettera aperta al sindaco e ai capigruppo di maggioranza è un documento, che con grande senso di responsabilità fa rilevare le varie criticità riguardante il mondo delle partecipate, soprattutto quelle società nei cui confronti l’approvazione del bilancio 2018/2020 sortirà i suoi effetti, tra cui la Reset. Sostanzialmente un invito al sindaco a riunire giunta e maggioranza e insieme individuare soluzioni idonee a risolvere i noti problemi di cui patiscono le partecipate e di concordare una strategia che ci permettesse di  arrivare in sede di approvazione bilancio coesi e con soluzioni concordate. Sostanzialmente la lettera rimarca un invito che il sottoscritto ha più volte fatto al Sindaco e alla maggiorana, ovvero la necessità di non arrivare, come spesso purtroppo è accaduto, disgregati in aula soprattutto quando in ballo ci sono atti importanti come gli strumenti finanziari. Tutto sommato, qualche ora fa ho appreso con compiacimento, dalle dichiarazioni di tutti i componenti della commissione Bilancio, che sono sono state trovate risorse aggiuntive per Reset, spero che siano sufficienti a garantire quanto previsto dal contratto di servizio deliberato dal consiglio comunale nel 2017. Spero altresì che, già dal giorno dopo l’approvazione del bilancio, si possa invertire la rotta verso una nuova stagione di confronto tra amministrazione attiva e maggioranza, che dia vita ad una programmazione di azioni finalizzate al rilancio della nostra città”.

Insomma, in maggioranza si respira un clima da lunghi coltelli e il tutto alla vigilia del voto sul piano triennale previsto per oggi e di quello sul bilancio, che dovrebbe arrivare entro la settimana. Litigi permettendo.


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