Palermo, sei detenuti del carcere Malaspina diventano pupari - Live Sicilia

Palermo, sei detenuti del carcere Malaspina diventano pupari

Hanno preso parte al progetto “Muoviamo i fili. I pupi della legalità“
L'INIZIATIVA
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PALERMO – Sei detenuti dell’istituto penale per minorenni “Malaspina” di Palermo sono diventati pupari grazie al progetto “Muoviamo i fili. I pupi della legalità” promosso dall’Ip, guidato dalla direttrice Clara Pangaro. Angelo Sicilia ha coordinato i lavori del progetto conclusosi con la realizzazione dello spettacolo “Chi tace è complice”, che porta il titolo di una delle frasi pronunciate dal sociologo Danilo Dolci, intellettuale di Trieste che negli anni Cinquanta scelse di vivere in Sicilia facendo un’emigrazione al contrario. Ieri lo spettacolo finale nell’istituto.

“I ragazzi hanno realizzato questa storia e mettendola in scena basandosi su alcuni aspetti importanti dell’opera del sociologo – spiega Angelo Sicilia -. Il trasferimento dal Nord al Sud in una realtà difficile come la nostra, la creazione del Borgo di Dio, che esiste ancora oggi, divenuta una struttura socioeducativa che ha dato a tanti ragazzi la possibilità di studiare”.

I detenuti hanno conosciuto la figura e la storia del sociologo: dal primo sciopero alla rovescia, nel ’56, che ha coinvolto disoccupati, contadini e pescatori di Trappeto e Partinico che, ispirandosi all’articolo 4 della Costituzione, resero fruibile una ‘trazzera’.

“Nel 1970 a due anni dal terremoto del Belìce – ricorda Sicilia -, Dolci realizzò la prima radio privata in Italia. Proprio a Trappeto, per 26 ore, partiva: ‘Sos, questa è la radio dei poveri cristi’. Messaggio per denunciare la terribile condizione dei terremotati”.

“I ragazzi hanno partecipato alla realizzazione delle scenografie dello spettacolo. Un lavoro di 3-4 mesi per 1-2 giorni alla settimana – spiega la scenografa Sofia Gargano -. La pittura crea quel miracolo di distacco dai propri pensieri. La creatività aiuta i ragazzi a dare il meglio di sé”


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