PALERMO – Il Collegio di garanzia dello sport ha detto no al Palermo. Respinto il ricorso avanzato dal club di viale del Fante contro la pretesa della Lega di Serie B di far gravare sulla società un prelievo relativo ai ricavi televisivi avuti nella stagione del ritorno in massima serie. Il ricorso, presentato lo scorso 30 ottobre in concerto con la Lega Nazionale Professionisti Serie A (diciassette società su venti hanno votato in Assemblea di lega per appoggiare il club rosanero, ndr), è stato dichiarato inammissibile da parte della Quarta Sezione del Collegio di garanzia del Coni. L’udienza, tenuta nel pomeriggio di mercoledì, ha dunque avuto esito negativo per il Palermo.
La richiesta di appello da parte del Palermo riguardava, come recita il comunicato pubblicato dal Coni, “la declaratoria dell’illegittimità della pretesa della Lega Nazionale Professionisti di fare gravare sulla ricorrente un prelievo sulle risorse ad essa spettanti e infavore della Complessiva Lega di Serie B e per la nullità/annullamento della nota […] con cui la Lega di Serie B ha disposto a carico della società ricorrente l’addebito della somma di € 1.500.000,00 da valere a decurtazione delle somme che la Lega di Serie A distribuisce tra le squadre militanti nel massimo campionato come introiti derivanti dalla commercializzazione dei diritti televisivi”. In pratica, il Coni ha dato l’ok alla decurtazione di 1,5 milioni di euro dai proventi televisivi relativi alla stagione 2014/15, una pretesa della Lega Serie B assunta con l’acquiescenza della Lega Nazionale Professionisti Serie A, come appreso dalla nota.
Nell’anno del ritorno in Serie A, le tv hanno praticamente riportato il fatturato del Palermo ai livelli delle ultime stagioni precedenti la retrocessione. I proventi televisivi messi a bilancio nel 2015 sono pari a 34,6 milioni di euro, contro i circa 400 mila euro ottenuti nella stagione sportiva disputata in Serie B. Da questa cifra, adesso, andrà tolto il milione e mezzo conteso proprio con la Lega guidata da Andrea Abodi. Il Palermo dovrà inoltre, come consuetudine, pagare le spese del giudizio, liquidate dal Collegio di garanzia nella misura di euro 2.000 oltre accessori di legge.
