PALERMO – C’è una spaccatura senza precedenti all’interno della Camera penale di Palermo.
Gli avvocati Fabio Bognanni, che è anche vicepresidente, Giorgio Bisagna, Giovanni Di Trapani e Vincenzo Favata si sono dimessi dal consiglio direttivo.
Ritengono che l’associazione che porta il nome di “Girolamo Bellavista” sia “da tempo afflitta da dinamiche restauratrici che hanno frenato e conseguentemente esaurito le originarie spinte propulsive e progettuali. I consiglieri dimissionari auspicano che tale decisione possa essere per la Camera penale un’occasione per interrogarsi sul proprio futuro al fine di affrontare, con rinnovate energie, le quotidiane sfide che il mondo della giustizia presenta all’avvocatura palermitana”.
Non piace la gestione e l’organizzazione dell’associazione, ma probabilmente c’è anche una ragione ideologica. I consiglieri di dimissionari smentiscono letture politiche, ma i mal di pancia ci sono.
Di Trapani e Bognanni sono rispettivamente segretario regionale e presidente provinciale di “Noi di centro-Mastella”, il nuovo soggetto politico nato su iniziativa dell’ex guardasigilli. Bisagna è da sempre impegnato nella difesa dei diritti dei migranti.
Ed allora il riferimento alle “dinamiche restauratrici” potrebbe rimandare all’ipotesi che i dimissionari vedano uno sbilanciamento a destra della Camera penale, presieduta dall’avvocato Fabio Ferrara.
Che sorride di fronte alla possibile lettura politica se non nella misura in cui “i consiglieri dimissionari, visto i loro impegni politici – spiega – hanno avuto la giusta sensibilità di non coinvolgere la Camera penale”.
Tutti smentiscono, ma forse la lettura politica delle dimissioni non è poi così sbagliata. Un dato è certo: dei nove componenti del consiglio direttivo quattro hanno fatto un passo indietro nell’associazione che raggruppa gli avvocati penalisti palermitani.