Lo stupro di Palermo, anche il settimo indagato resta in carcere

Lo stupro di Palermo, ricorso rigettato: un altro indagato resta in carcere

Il luogo dove è avvenuta la violenza di gruppo
Lo ha deciso il tribunale del Riesame
IL PROVVEDIMENTO
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PALERMO – Samuele La Grassa resta in carcere. Il tribunale del Riesame ha rigettato il ricorso di uno dei sette arrestati per lo stupro di Palermo. Non si conoscono ancora le motivazioni del provvedimento. Saranno depositate entro i prossimi 45 giorni.

La difesa di La Grassa puntava sul fatto che il giovane non avesse avuto rapporti sessuali con la ragazza di 19 anni. Era però presente, come dimostra il video ripreso con il cellulare da Angelo Flores. Secondo l’accusa, il suo apporto alla violenza di gruppo sarebbe iniziato alla Vucciria dove la vittima fu sollecitata a bere “fino a perdere il controllo”.

Poi si spostarono al Foro Italico, dopo avere percorso un tratto di corso Vittorio Emanuele. Qui diedero “sfogo agli istinti sessuali”. Anche La Grassa “accerchiava la vittima”. Sulla posizione di La Grassa potrebbero avere pesato le intercettazioni. Parlando di Cristian Barone, un altro dei sette arrestati, diceva: “La struppiò… quello che la struppiò di più è stato Cristian”. “I pugni che le davano e pure gli schiaffi“, spiegava.

“Dopo avere parlato di cose da “nascondere” confidava alla madre: “Ti giuro stasera mi giro tutta la via Libertà e mi porto la denuncia nella borsetta… gli dico guarda che cosa mi hai fatto e poi gli do una testata nel naso… gli chiudo la narici con una testata”. Adesso si attende l’ultimo ricorso, quello di Elio Arnao, fissato per l’8 settembre. Finora la linea difensiva non ha fatto breccia al Riesame. La misura cautelare è stata confermata anche nei confronti di Angelo Flores, Christian Maronia, Gabriele Di Trapani e Cristian Barone.

In carcere è tornato anche il più giovane degli indagati, il diciottenne Riccardo Parrinello a cui in prima battuta era stato concesso il trasferimento in comunità. Il gip ha poi deciso un aggravamenti della misura cautelare. Sono state registrate alcune sue frasi choc dopo la violenza di gruppo.


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