Palermo, il boss Guttadauro usava Telegram: arrestato - Live Sicilia

Palermo, il boss Guttadauro usava Telegram: torna in carcere

Da febbraio era ai domiciliari

Gli avevano concesso gli arresti domiciliari per l’età. Il settantaquattrenne boss Giuseppe Guttadauro ha però violato le prescrizioni ed è finito in carcere.

Un aggravamento della misura chiesto dalla Procura e applicato dal giudice per le indagini preliminari.

I controlli dei Ros

I carabinieri del Ros non hanno smesso di controllare Guttadauro nella sua abitazione di Aspra. Lo scorso febbraio è stato raggiunto da una ordinanza di custodia cautelare assieme al figlio Mario Carlo che sarebbe stato il suo ambasciatore a Palermo mentre il padrino di Brancaccio viveva a Roma.

Giuseppe Guttadauro, ex aiuto primario dell’ospedale Civico, si dava un gran da fare per mantenere la sua rete di relazioni.

Credeva di potere sfuggire al divieto di comunicare con l’esterno usando Telegram. Ed invece è stato scoperto.

I contatti

Il procuratore aggiunto Paolo Guido e i sostituti Francesca Mazzocco e Bruno Brucoli gli contestano “plurime violazioni agli obblighi di non comunicare con persone diverse da quelle che con lui coabitano impostigli con il provvedimento cautelare” e “la ricerca di canali di comunicazione riservati per interloquire con terzi, compreso il ricorso ad applicazioni a suo dire non intercettabili”.


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