Palermo: vaccinati con due dosi, ma muoiono di Covid

Palermo: vaccinati con due dosi, ma muoiono di Covid

Perché è importante fare la terza dose.

Due settantenni vaccinati con due dosi sono morti di Covid alla rianimazione dell’ospedale ‘Cervello’ di Palermo, in questi giorni. Avevano fatto la seconda dose circa sei mesi fa o più, secondo quanto apprendiamo, e, se non si fossero ammalati, si sarebbero messi al riparo con la terza. Purtroppo non sono arrivati in tempo al booster, la malattia li ha colpiti prima. Può succedere, anche se il fatto che possa succedere non diminuisce il senso di una perdita. In qualcuno la protezione può non scattare o si costruisce in modo più difficoltoso, senza contare che il tempo diminuisce l’immunizzazione che non è mai assoluta. Pure queste tragedie offrono un insegnamento a caro prezzo: è necessario andare avanti con le terze dosi, per difendersi da un nemico subdolo. Nessuno può rilassarsi.

La vita negli ospedali sta subendo nuovi contraccolpi sotto la spinta dell’ondata di ricoveri. L’umanità dolente che combatte in corsia, tra respiri complicati e aiuto da prestare non ce la fa più. Medici, infermieri, oss, tutti quelli che abitano quei luoghi per lavoro, sono stremati. Le terapie intensive sembrano ancora sfiorate dai nuovi ingressi. I pronto soccorso e i reparti ordinari mostrano, invece, un crescente livello di sofferenza. Non risultano pazienti gravi che abbiano già avuto somministrato il richiamo.

I ricoverati nelle peggiori condizioni sono in massima parte non vaccinati. Chi si vaccina, secondo le testimonianze dei medici, se finisce in ospedale ha un decorso generalmente meno problematico e maggiori speranze di farcela. Ma il contagio incalza, in Sicilia come altrove, e spinge tutti alla cautela. Oggi più che mai.


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