La villa che sprofonda nel degrado | "Tra i rifiuti pure un dormitorio" - Live Sicilia

La villa che sprofonda nel degrado | “Tra i rifiuti pure un dormitorio”

La villetta Vitocolonna

La villetta Vitocolonna come un rifugio notturno. La lapide è circondata da "arredi" di fortuna.

PALERMO – Divani, coperte, piumoni, scarpe. C’e persino una specie di armadio costruito con vecchi cartoni. E della targa in marmo dedicata al prefetto Gianfranco Vitocolonna, collocata sulla lapide due anni fa, non c’è più traccia. Anzi, l’area è circondata da “arredi” di fortuna, compresi tavolini, sedie, poltrone. Vicino alle aiuole, ciò che resta di pranzi e cene fugaci, due valigie, uno zaino, dei vecchi vestiti. Di mattina, in quell’angolo di degrado e disperazione, non è presente chi ha scelto la villetta di corso Tukory per trascorrere la notte.

Ma per chi abita e lavora nella zona, si tratta dell’ennesimo scempio in una delle poche aree verdi nel centro città. “Ormai non è più soltanto una discarica, ma anche un dormitorio – racconta Paolo Renna -. Tra i rifiuti si accumulano coperte, fino a pochi giorni fa c’erano anche dei materassi, giocattoli per bambini. Si alternano alcune famiglie di immigrati. Lo scorso anno era stata affidata ai privati, ma da quando è tornata al Comune è di nuovo terra di nessuno e questo è il risultato”.

I tubi di amianto gettati sulla terra, vicino agli alberi e le piante che dovrebbero fare da cornice alla villa dedicata all’ex commissario straordinario del Comune, si trovano ancora lì: “Le nostre segnalazioni – aggiunge Maurizio Frangipane – sono rimaste inascoltate. Il livello di degrado in quest’area ha raggiunto il massimo. Percorrere la villetta è rischioso per la propria salute: l’aria è diventata irrespirabile perché viene utilizzata come bagno pubblico, i cassonetti sono strapieni perché utilizzati dagli ambulanti del mercatino e anche fare passeggiare il cane è diventato impossibile”.

Il mercatino dell’usato, soprannominato da molti “dell’illegalità” è infatti ancora oggi presente. Tra le vie dell’Albergheria e anche davanti al museo Gemmellaro, ogni giorno decine di ambulanti collocano la propria merce, spesso frutto di ricettazione, come i vari blitz delle forze dell’ordine hanno più volte dimostrato.

“I rifiuti ingombranti e pericolosi lungo le vie della zona e sul perimetro della villa non si contano più – sbotta Franco Musmeci, che abita a pochi metri dal museo -. Mi chiedo come sia possibile, oggi nel 2018, che una situazione di questo genere persista nel tempo senza alcun provvedimento. Mi chiedo quale differenza ci sia tra noi cittadini del centro storico e quelli delle zone residenziali. La verità – conclude – è che siamo stati abbandonati”.


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