Ztl di notte, critiche e ottimismo | Viaggio fra attività e residenti - Live Sicilia

Ztl di notte, critiche e ottimismo | Viaggio fra attività e residenti

La data di avvio ancora incerta. Ipotesi 13 dicembre, il popolo del centro storico diviso sul tema

PALERMO – Residenti preoccupati che il quartiere si svuoti, titolari di attività notturne che temono di chiudere, ma anche cauto ottimismo e convinzione che il ‘grande passo’ sia necessario: il provvedimento che darà il via alla Ztl nelle ore serali non divide solo il Consiglio comunale, ma anche i palermitani che vivono o lavorano nel Centro storico. I mugugni fra gli scranni di Sala delle Lapidi sono gli stessi fra i cittadini, scettici soprattutto sulle soluzioni che l’assessore alla Mobilità Giusto Catania e la giunta di Leoluca Orlando offriranno a chi rinuncerà all’auto. Intanto la data di partenza della Zona a traffico limitato notturna rimane ancora avvolta da una coltre di nubi: l’avvio era previsto ieri, dopo vari slittamenti, ma in questi giorni dal Comune filtra l’ipotesi 13 dicembre.

“Parlando da possessore del pass Ztl che ha sempre difficoltà a parcheggiare, la reputo una giusta soluzione – dice Giuseppe Galioto, che abita in pieno centro storico –. La sera trovare posto è davvero complicato, specialmente nel fine settimana, per via della movida. Il vero problema è per chi esce in centro la sera, che dalla sua parte vorrebbe potersi avvicinare al centro comodamente, ma per questo bisognerebbe compensare con adeguate aree parcheggio esterne alla Ztl così da non privare nessuno della serenità e della libertà”. Più critico un altro residente, Moreno Geraci, che ammette: “Credo siano molti più gli aspetti negativi che quelli positivi. Allontanare la movida dal Centro storico forse lo renderebbe fin troppo ‘calmo’. Mi preoccupa una possibile regressione – aggiunge – che potrebbe far tornare il Centro storico desolato e solitario come un tempo, quando anche fare una passeggiata ammirando le bellezze della nostra città diventava un reale pericolo. Per non parlare di tutti i locali della zona che avranno grosse ripercussioni sulle entrate, e dei giovani che si sposteranno in altre zone della città, per mancanza di scelta, bloccandole totalmente”.

Chi proprio non ci sta è Alessio Dalia, titolare del pub ‘I Bottai’: “Ormai è risaputo che questa amministrazione tende a disagiare soprattutto le attività notturne, e la Ztl anche la sera sarebbe l’ennesimo colpo basso a chi come noi cerca di lavorare onestamente. Inoltre la città è priva di collegamenti per il centro storico e di parcheggi, cose a mio parere basilari per estendere la Ztl anche durante le ore serali. Noi commercianti, che abbiamo dato vita al Centro storico, ci sentiamo messi da parte – prosegue – e non riusciamo mai a trovare un vero punto d’incontro coi residenti. Istituire una Ztl sulla base delle lamentele per il troppo flusso di gente significa bloccare un’economia e l’unico vero canale imprenditoriale rimasto. Il Centro storico è di tutti i cittadini”.

Ma tra i commercianti non aleggiano solo pessimismo e rabbia. È il caso del titolare del pub ‘Chiasso’, Giovanni Chiossone: “Per locali come il mio, che ha clienti dai 20 ai 30 anni circa, l’impatto sarà relativo. Penso si tratti di persone che non ‘tradiranno’ il Centro storico e cercheranno di organizzarsi nel modo migliore per raggiungerlo. Per locali con una clientela più adulta però la Ztl notturna potrebbe significare la ‘morte’ degli affari. In ogni caso, tutto funzionerà solo con vari bus notturni e un intervento concreto per garantire sicurezza nelle strade”. Poco distante dal ‘Chiasso’ c’è il ‘Castigamatti’ di Marco Pagano e soci. Pagano si dice “più a favore che contro”, ma con alcune riserve: “Quando vedo aree pedonalizzate come piazza Aragona, e poi girando l’angolo vedo macchine fra i pedoni come a piazza Rivoluzione, mi rendo conto che la vivibilità del contesto cambia parecchio. Purtroppo – aggiunge – il rovescio della medaglia è che non ci sono parcheggi adeguati nei paraggi, ma d’altra parte la gente prende la macchina per fare due passi e questo è un dato di fatto. Sono processi di evoluzione lenti che purtroppo vengono affrontati in maniera brusca perché siamo obbiettivamente in ritardo in termini più europei”.

Paolo Targia e la sua famiglia gestiscono il bed and breakfast ‘Domus dei Cocchieri’, nel cuore del Centro storico. Alcune attività turistiche, pur non essendo propriamente notturne, saranno comunque interessate dal provvedimento: spesso i titolari si trovano ad accogliere clienti, o esaudire le loro richieste, in piena notte. “Soprattutto nei weekend la situazione è quasi invivibile – racconta Targia – ma non si può negare che l’assenza di autobus adeguati impedisce a chi vive in periferia di raggiungere il centro città. I palazzi si costruiscono dalle fondamenta, non dal tetto, e questo vale anche per la Ztl notturna. Come farà una persona di Bonagia, per esempio, a raggiungere l’autobus 101? Dovrà arrivare alla stazione centrale in auto? Chi lo farà, presto si renderà conto che a quel punto avrebbe potuto pagare un pass Ztl – conclude – e che l’amministrazione quindi non gli ha dato scelta. Io di fondo mi dico favorevole, ma il provvedimento in sé da solo non regge”.

La ‘zona mista’ che riunisce commercianti e residenti è il Comitato Centro storico, che conta un centinaio di persone. Liboria Di Baudo, membro del comitato, sottolinea alcuni punti deboli del provvedimento: “Al momento rileviamo diverse mancanze: una verifica seria e veritiera di obiettivi ed effetti della Ztl, mettere insieme le parti fra residenti e commercianti di qualunque natura e ascoltarne difficoltà e proposte, intraprendere azioni preventive sulle autorizzazioni, ma anche di controllo e immediato intervento sulle irregolarità. Senza tutto questo, si rischia di esprimere pensieri e disposizioni  ‘a piacere’ senza risolvere  il problema e mettendo un cittadino contro l’altro. Questo comitato è nato per contemperare e armonizzare le esigenze dei residenti e dei commercianti che abitano e vivono lo stesso quartiere e la stessa città, assumendo la scelta di non volere far parte del problema con accuse, lamenti, contrapposizioni o vittimismo. Vogliamo essere parte della soluzione, fuori da ogni ‘tifoseria’ e in un’ottica di comune benessere”.


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