Palestra Lupo, asse Sangiorgio-Bianco: "Via il centro sociale" - Live Sicilia

Palestra Lupo, asse Sangiorgio-Bianco: “Via il centro sociale”

L'ex sindaco e il consigliere comunale pogliesiano invocano, senza citarlo, lo sgombero.

CATANIA – Un’indignazione che più bipartisan non si può. Da una parte all’altra dell’aula consiliare di Palazzo degli elefanti, c’è un problema tutto catanese che deve essere risolto: la Palestra Lupo. Lo dice Luca Sangiorgio, capogruppo del gruppo Salvo Pogliese sindaco. E gli dà manforte Enzo Bianco, ex sindaco ed ex avversario proprio di Pogliese. “Un ecomostro“, lo definisce Sangiorgio. Bianco gli va incontro: “Firmiamo insieme una mozione per chiedere l’intervento del prefetto”.

Era il 2015 quando una rete di associazioni occupava la ex palestra di scherma in piazza Pietro Lupo, a due passi da via Teatro Massimo e praticamente di fronte alla sede della Squadra mobile della Questura di Catania. L’edificio era abbandonato da tempo e, nel famoso piano parcheggi del Comune di Catania, proprio in piazza Lupo doveva sorgere uno di quelli interrati. Se ne discuteva vent’anni fa, l’ingegnere Tuccio D’Urso era stato nominato responsabile dell’ufficio speciale per la presunta “emergenza traffico” che strozzava la città guidata ai tempi da Umberto Scapagnini.

Nel 2018, il parcheggio di piazza Lupo torna al centro delle attenzioni mediatiche. Rientra in un piano complessivo da 23 milioni di euro varato dall’amministrazione di Salvo Pogliese. In piazza Lupo, ai tempi, sono previsti 180 posti a raso (quindi non più interrati) per facilitare lo scambio metro-bus-auto. Già in quegli anni l’associazione Catania bene comune leva gli scudi a difesa dei laboratori che si svolgevano all’interno della Palestra Lupo. Alla fine, quel progetto sparisce dal piano parcheggi: non ci sono fondi adatti. Bisogna aspettare il 2022 e l’avvento del Piano nazionale di ripresa e resilienza perché il parcheggio Lupo torni in auge. Inserito tra i progetti presentati dall’amministrazione comunale e finanziabili con i fondi straordinari erogati dall’Europa.

“A che punto siamo con il progetto per il parcheggio?”, chiede ieri sera in Consiglio comunale Luca Sangiorgio. Destinatario della sua domanda è l’ex assessore ai Lavori pubblici Giuseppe Arcidiacono. “Non lo so – risponde lui – Me ne sono occupato finché avevo la delega che, adesso, è passata al mio collega Enrico Trantino. Mi premurerò di girargli la domanda”. Al di là del progetto, però, è con la struttura che ce l’ha Sangiorgio. “C’è una grande solerzia, giustissima, nel controllare il suolo pubblico, le pedane, le occupazioni di locali che pagano regolarmente i canoni al Comune – afferma il consigliere – Però si permette che all’interno dei locali della Palestra Lupo ci sia un centro sociale che organizza serate dove si balla, si beve e penso che si faccia anche altro oltre al bere…”. Per l’alfiere pogliesiano, “è sotto gli occhi di tutti che quella sia una zona franca in cui si può fare qualunque cosa”.

Chiaro è che solo la polizia municipale non può fare nulla. E che “ci vuole anche il supporto delle forze dell’ordine“, prontamente invocato anche dall’ex sindaco Enzo Bianco. “Presenterei al prossimo Consiglio comunale una mozione a firma congiunta – afferma Bianco in aula – per chiedere al prefetto una riunione del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblici. È ovvio che non sia possibile contare solo sulla polizia locale e che serva una convergenza più ampia”. La strada, insomma, è tracciata. La parola che aleggia e che nessuno, però, ha mai pronunciato è una soltanto: sgombero.

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