CATANIA – In molti avrebbero voluto accogliere Papa Francesco a Catania. Ripetendo quello stesso abbraccio che fu per san Giovanni Paolo II il 4 e 5 novembre 1994. Non è stato possibile. Il Santo Padre, tuttavia, non ha fatto mancare il suo legame non soltanto con la Città, ma soprattutto con sant’Agata.
Un esempio per i più giovani, ecco cosa rappresentava la martire catanese nella predicazione del pontefice argentino.
Il 5 febbraio del 2014, a margine dell’udienza generale, aveva detto: “La sua virtù eroica stimoli voi, cari giovani, in particolare gli studenti. Aiuti voi a comprendere l’importanza della purezza e della verginità; aiuti voi, cari ammalati, ad accettare la croce in spirituale unione con il cuore di Cristo; e incoraggi voi, cari sposi novelli, a comprendere il ruolo della donna nella vostra vita familiare”.
Di recente, il pontefice aveva accolto gli studenti dello Studio Teologico San Paolo di Catania. E a loro aveva affidato un messaggio: “La Sicilia – ha affermato il Pontefice – ha bisogno di uomini e donne che sappiano guardare al futuro con speranza e formino le nuove generazioni ad essere libere e trasparenti nella cura del bene comune, per debellare povertà antiche e nuove”.
E ha concluso: “Fate in mondo che i giovani che sono andati fuori per studiare tornino”.