Pappalardo fa ricorso al Tar Sicilia| per ribaltare l'esclusione dalle comunali - Live Sicilia

Pappalardo fa ricorso al Tar Sicilia| per ribaltare l’esclusione dalle comunali

L'ex generale dei carabinieri, rimasto fuori dalla competizione elettorale per aver presentato in ritardo la documentazione, ha presentato ricorso al Tar Sicilia. E denuncia disparità con gli altri movimenti, a cui invece sarebbe stato permesso "di regolarizzare la documentazione".
PALERMO 2012
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Antonio Pappalardo non ci sta e presenta un ricorso al Tar Sicilia per chiedere la riammissione della sua candidatura, e della lista collegata del Melograno, alle prossime comunali di Palermo del 6 e 7 maggio. L’ex generale dei carabinieri è stato infatti escluso dalla competizione perché, come ha certificato la commissione elettorale, il rappresentante della lista sarebbe arrivato a piazzetta della Pace con cinquanta minuti di ritardo rispetto al termine perentorio delle 12. E in più sussisterebbero alcune irregolarità formali.

Due punti contestati dal ricorso presentato dall’avvocato Alessandro Dagnino: secondo il movimento di Pappalardo, infatti, il rappresentante della lista era negli uffici già alle 11.50, mentre solo la documentazione sarebbe arrivata in ritardo. I legali si rifanno a una sentenza del Tar Sicilia di Catania del 2003, secondo la quale “l’indicazione temporale delle ore 12 […] deve essere collegata […] alla presenza del presentatore di lista nel sito di presentazione. Ne deriva che, nell’ipotesi in cui vari presentatori si siano portati, entro il detto termine orario, nel luogo in cui la presentazione delle liste deve avvenire, a tutti compete la legittimazione a presentare la lista, per cui la registrazione, anche se effettuata con un breve ritardo rispetto all’orario previsto, purché senza soluzione di continuità, deve intendersi effettuata nei termini”.

Circa la presenza di irregolarità formali, Pappalardo contesta alla commissione elettorale di non aver avuto 24 ore di tempo supplementari per correre ai ripari, “così come previsto dalla legge”, e inoltre denuncia disparità con “altri movimenti” a cui invece sarebbe stato permesso “di regolarizzare la documentazione”, come si legge nel comunicato stampa dell’ex graduato dell’Arma.

D’altronde, conclude il generale, “i rappresentanti dei partiti non necessariamente possiedono, né sono tenuti a possedere, una cognizione particolarmente approfondita delle forme e delle regole procedurali”.


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