“Voglio tornare a Catania, è una città che amo. Non vedo l’ora di rivedere l’ex monastero dei benedettini dove c’é la mia facoltà. Ero felice lì, e per me il tempo si è fermato a quella mattina, quando ero raggiante per il 30 e lode appena avuto nell’esame di spagnolo. Poi quella pallottola mi ha colpita…”. Laura Salafia, la studentessa rimasta paralizzata agli arti inferiori e superiori dopo essere stata ferita da una pallottola vagante in piazza Dante a Catania il 1 luglio del 2010, dopo quindici mesi trascorsi all’ospedale di Montecatone, in provincia di Bologna, chiede che la sua vicenda non venga dimenticata. A sparare fu un pensionato che voleva colpire un uomo che, a suo dire, lo insultava. Il processo è in corso e il pm ha chiesto la condanna dell’imputato a 16 anni di reclusione.
“Ricordo tutto – aggiunge tra le lacrime in un’intervista concessa all’emittente televisiva regionale Telecolor, fatta dalla direttrice Michela Giuffrida, che andrà in onda alle 20.45 – il sangue che scendeva, il respiro che diventava sempre più corto, la nebbia che mi ha avvolto il cervello.. Quel giorno la mia vita è cambiata per sempre…”. “Chiedo di poter vivere in una casa, che però non possiedo, adatta a me come sono adesso – auspica Laura Salafia – e chiedo l’assistenza necessaria per vivere la mia nuova vita. Non provo rabbia per quanto mi è successo – spiega – è inutile, con la rabbia si vive peggio e io non mi posso permettere di vivere peggio di così. Dopo i primi giorni di solidarietà, attenzione, promesse – ricorda la studentessa – nessuno tra quanti ora dovrebbero garantire il mio diritto ad una vita dignitosa, si è più fatto sentire. Dove sono le Istituzioni? Dov’é il presidente della Regione? Dov’é il sindaco di Catania? A loro – conclude Laura – io ora chiedo aiuto”.
La replica di Lombardo
“La Regione siciliana accoglierà a braccia aperte Laura Salafia, una figlia di questa terra vittima di una vicenda assurda. Laura può anzi deve tornare a Catania dove potrà essere assistita con le opportune cure domiciliari”. Così il presidente della Regione, Raffaele Lombardo, sulla vicenda della studentessa rimasta paralizzata agli arti inferiori e superiori
dopo essere stata ferita da una pallottola vagante a Catania il primo luglio dello scorso anno. La giovane si trova da 15 mesi ricoverata all’ospedale di Montecatone, in provincia di Bologna.
“Non appena il suo percorso clinico si completerà a Montecatone – aggiunge il Presidente della Regione – la Sicilia sarà pronta a ricevere questa sua sfortunata figlia. Già l’assessore Mario Centorrino sta organizzando una visita alla giovane universitaria per far sentire viva la presenza del governo siciliano. Nonostante ciò mi recherò anch’io a visitarla perché è giusto che senta la vicinanza mia personale e delle istituzioni regionali che rappresento”.