Parla Raffaele Lombardo: via alla conferenza stampa

Lombardo: “Processo illogico, io sindaco? Spazio ai giovani” VIDEO

Resoconto della via crucis giudiziaria. "La mafia ha votato per altri"

CATANIA. “Questo processo è, ormai, entrato a far parte di me. Un processo che credevo si chiudesse in fretta ma poi si sono presentati più collaboratori di giustizia: tutti risultati inattendibili. Dico questo perchè, evidentemente, quesa è la torta che è stata servita ai magistrati. Ma devo misurare le parole”.



Tutti convocati all’Ex Galleria di via Musumeci. L’ex Governatore Lombardo torna a parlare sulla scorta dell’assoluzione confermata dalla Cassazione nel primo pomeriggio di martedì scorso.
Giudicato inammissibile il ricorso della Procura generale contro l’assoluzione nel processo per concorso esterno in associazione mafiosa e corruzione elettorale, le ultime quarantotto ore sono state frenetiche.

E non tanto su una questione giudiziaria passata ormai in sordina. Il sentiero suggestivo verso il quale imbucarsi è diventato quello politico. Con un tempismo che sembra essere stato previsto dal più bravo dei registi, si vota a Catania tra poco più di due mesi: e con il centrodestra in piena impasse, il nome di Raffaele Lombardo a candidato sindaco di Catania è diventato il tormentone di questi ultimi due giorni.

Fantapolitica o possibilità, la conferenza stampa di oggi serve (forse) anche a comprendere quanto sia reale questa opzione.

Le parole di Lombardo

“La mia sarà una breve introduzione. Preferisco che a dilungarsi siano i miei difensori. Dopo risponderò a tutte le vostre domande.
Come sapete, avanti ieri, si è conclusa questa lunga vicenda giudiziaria che mi ha visto protagonista con l’assoluzione della Corte d’Appello di Catania del 7 gennaio del 2022.
La vicenda inizia il 29 marzo del 2010: quindi oltre dieci anni.
Una vicenda che esplode con un continuo martellamento sui fatti dimostratisi poi infondati: irrilevanti dal punto di vista penale nel corso del dibattimento”.

“Una sentenza illogica”

“L’imputazione coatta mi indusse a pensare alle dimissioni da Governatore. Qualche giorno dopo per via della stampa che ha preteso di dettare l’agenda giudiziaria, si parlò di un mio arresto. Il procuratore della Repubblica confermò invece che non vi fosse nulla di tutto questo.
Con l’imputazione coatta decisi, però, di dimettermi.
Oggi traggo da una delle due sentenze della Cassazione, un aggettivo che identifica questo processo: nella prima sentenza della Cassazione si definì “illogica” la prima sentenza della Corte”.

“La mafia ha votato per altri partiti ed altre persone”

“Poche personalità politiche hanno inferto danni alla mafia così come ho fatto io. E’ negli atti del processo che la mafia ha votato per altri partiti ed altri uomini politici.
Il danno che ho portato alla mafia si è concretizzato con la realizzazione dei Parchi eolici che, forse, avevano dietro Matteo Messina Denaro. La stessa storia può dirsi per il Parco di Regalbuto. E sui termovalorizzatori, azzerata la gara dalla Commissione europea, dovevo necessariamente rifare la gara: ovviamente, correggendo alcune cose come la riduzione dei volumi dei rifiuti prodotti senza per non inquinare e non per essere nocivi”.

“Mi porto dentro una grande amarezza”

“Io non mi sento né felice, né liberato: non basta una sentenza per cancellare la sensazione che mi porto dentro. E dentro porto una grande amarezza. Ringrazio i miei legali. Il professore Maiello, l’avvocato Maria Licata ed il professor Ziccone che oggi non ce l’ha fatta ad essere qua.
Ringrazio, ovviamente, i miei familiari: mia moglie e i miei figli. Non solo perchè mi sono stati vicini ma per tutto quello che hanno passato”.

“Ringrazio Dio e la mia famiglia”

“Ho avuto fede. Ringrazio Dio. Ieri, prima di rientrare da Roma, ho salutato i miei amici salesiani. Mantengo il massimo rispetto delle istituzioni, magistratura compresa per il lavoro ed impegno che hanno profuso in questo lungo confronto”.

Le parole del professor Maiello

“Tutto l’impianto accusatorio non si è basato sui fatti. Non su episodi. Non su determinati contributi di favoritismo. Bensì una fumosa quanto inafferrabile ipotesi dal neppure tanto vago stampo storiografico, di leggere una esperienza politica. E non con la lente delle prove ma mettendo insieme un insieme di fattoidi: ovvero, pseudo rappresentazioni del reale.
Il processo a Lombardo assurge a storture del sistema giudiziario. Si è costruito un processo su una constatazioni poco nitide, poco chiare. Un processo fondato sulle sabbie mobili di un’accusa che non faceva riferimento a fatti ed episodio e rispetto ai quali è possibile difendersi
E’ paradossale che siano dovuti trascorrere 13 anni per giungere ad un giudizio nonostante il Presidente Lombardo chiese di affidarsi al rito abbreviato”
Mi auguro che questa vicenda metta fine a vicende giudiziarie che avevano solo bisogno di rispondere ad esigenze emotive e non certo alla legalità”.

L’intervento dell’avvocato Maria Licata

“Oggi qualcosa, finalmente, vada detta. E quello che va detto è che al di là delle vicende vissute, la spinta irrazionale e mediatica – rispetto alle conoscenze processuali – avrebbe dovuto portare tutti a pensare che principi generali come quello d’innocenza, non fa bene a tutti noi. Non solo all’imputato, agli avvocati, al tribunale: non fa bene a nessuno”.

Lombardo e le ripercussioni politiche

LOMBARDO: “Conseguenze politiche dopo la sentenza? Resto un uomo caratterizzato dalla propria storia e penso che ci saranno delle ripercussioni di carattere politico.
Questo processo ha deviato il corso della Storia siciliana. Personalmente darò una mano politicamente: ma spazio ai giovani”.

La sindacatura di Catania

LOMBARDO: “Qualunque cittadino deve sentire il dovere civico di non sottrarsi all’impegno, come feci 23 anni fa ai tempi di Scapagnini.
Sui candidati sindaco, io non pongo veti e non ho inimicizie: non venga detto il contrario perchè non è così. Di certo, sono finiti i tempi in cui posso dare tutto me stesso per venti ore al giorno. Spazio ai giovani: donna o uomo che sia.
A fine settimana prossima, ci sarà il Congresso dell’Mpa e, da lì, uscirà un nostro candidato sindaco di Catania. Che non sarò io”.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI