Catania, la partita sulle Partecipate e il ruolo del consiglio

Partecipate, quelle mancate nomine e “l’ammutinamento” in consiglio

Frizioni e attese a Palazzo degli elefanti

CATANIA – Numero legale garantito dalla presenza dell’opposizione. Nonostante i numeri “bulgari” della maggioranza che sostiene l’amministrazione Trantino, nelle ultime sedute di consiglio comunale, a permettere i lavori d’aula è stata la presenza della minoranza.

Che, per quanto ridotta ulteriormente di una unità, dopo l’addio di Gerri Barbagallo al Pd per approdare prima al Misto e poi in Forza Italia, come tra l’altro anticipato da questa testata, ha di fatto mantenuto il numero legale. 

Che siano stati gli impegni di alcuni consiglieri, indisposizioni o problemi personali poco, poco importa: il dato è che, nel corso degli ultimi appuntamenti del senato cittadino, molti esponenti della maggioranza, in particolare del partito del sindaco, non si sono presentati.

I numeri delle ultime sedute

Lo scorso lunedì sera, dopo il voto delle mozioni presentate dai consiglieri, seduta infatti rinviata per mancanza del numero legale su una delibera presentata dall’amministrazione. Martedì, in seconda convocazione, i consiglieri presenti erano 16 compresa l’opposizione che, a un certo punto, ha lasciato i lavori facendo naufragare la seduta.

La musica non cambia nel corso del consiglio diurno di mercoledì con oggetto la discussione, che qualcuno ha definito “epocale”, sul Pug. Il dibattito ha visto intervenire prevalentemente i consiglieri di minoranza: dei sostenitori di Trantino, solo il capogruppo di Forza Italia, un esponente di Prima l’Italia e due del Mpa hanno preso la parola, se si esclude il capogruppo di FdI, Erio Buceti che, però, è anche presidente della commissione urbanistica.

Le (mancate) nomine

Insomma, guardando ai lavori del senato cittadino, l’impressione è che quel malcontento dovuto al mancato spoil system nelle Società partecipate, nodo ancora da sciogliere da parte del primo cittadino, persista e che possa continuare, mettendo a rischio importanti delibere di prossima discussione, a cominciare da quelle relative al bilancio.

Un’attesa quella delle nomine – a quanto pare, il sindaco era pronto a farle salvo poi, però, fermarsi – che su alcune formazioni politiche starebbe avendo effetti non indifferenti. Sugli azzurri ad esempio. 

Il passaggio di Gerri Barbagallo, ex Pd, approdato a Forza Italia in area D’Agostino, come tra l’altro anticipato nei giorni scorsi, potrebbe essere parte di una strategia di rafforzamento da parte della “corrente” che fa capo al deputato acese.

Che, forte di un consigliere in più potrebbe avanzare richieste a Trantino per una poltrona. Uno scenario che però andrebbe a cozzare con gli accordi presi all’interno del partito stesso, innervosendo l’area che fa riferimento al neo deputato ed ex assessore di Trantino all’Ambiente, Salvo Tomarchio

Al quale, a quanto pare, spetterebbe la nomina, secondo lo scorrimento della lista.


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