Parrucchieri abusivi a domicilio| "Siamo alla guerra fra poveri"

Parrucchieri abusivi a domicilio| “Siamo alla guerra fra poveri”

Commenti

    Ci sono da molto, mooolto prima del Covid19.
    É una questione di mentalitá di chi lavora evadendo le tasse che tanti altri pagano.
    Onestamente, non si puó dire che l’abusivismo a Palermo sia un fenomeno causato dal Covid19.

    Ma secondo me se uno non può mangiare e lo stato non manda gli aiuti adeguati a fate la quarantena ,che deve fare ?

    troppe tasse da pagare

    CONCORDO IN TOTO

    L’ARTE DI ARRANGIARSI………….COMUNQUE, RISPETTANDO LE NORME DI SICUREZZA

    Sapete quanti locali publici bar ristoranti pub e cosi via dicendo saranno costretti a licenziare a palermo un numero sprpositato visto che le grandi città sono diventate villaggi gastronomici,Alla riapertura sicuramente gli avventori diminuiranno a dismisura,lo stesso sarà con parrucchieri e stetisti che già sono danneggiati dai tanti abusivi,che sono dei piccoli paperoni,inassano ogni giorno a dismisura senza pagare un cent,di tasse.

    luca e il punto di vista che e sbagliato, c’e gente che e in pensione o prende il reddito di cittadinanza e continua a rubare lavorando in nero. in questo momento approfitta pure del fatto che le attività sono bloccate . il fatto e che noi i ladri li abbiamo dapertutto come il virus.

    Ma se stiamo 18 ore sul divano e altre 6 a letto, che me frega del parrucchiere o estetista??

    A me li ha tagliati mia moglie….risultato?
    Sembro Kim Jong-un……

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Dopo quarant’anni di precariato strutturale, presentare l’aumento delle giornate lavorative come una “svolta storica” appare non solo insufficiente, ma profondamente offensivo per migliaia di lavoratrici e lavoratori forestali. Portare le giornate da 151 a 174, da 101 a 124 e da 78 a 101 non è una riforma: è l’ennesimo rattoppo su una ferita che la politica regionale sceglie consapevolmente di non curare. Si continua a parlare di “passo avanti” e di “gestione sostenibile del territorio”, ma si evita accuratamente di affrontare il nodo centrale: la stabilizzazione di chi da decenni garantisce la tutela dei boschi siciliani in condizioni di precarietà permanente. Migliaia di operai che ogni anno vengono richiamati al lavoro, formati, utilizzati e poi rimandati a casa, senza certezze, senza dignità, senza futuro.Dopo 40 anni, non è accettabile che la Regione Sicilia consideri un aumento di qualche settimana lavorativa come una concessione straordinaria. Non è rispetto, non è valorizzazione del lavoro, non è programmazione. È solo il rinvio dell’ennesima riforma annunciata e mai realizzata.Si parla di sostenibilità ambientale, ma non esiste sostenibilità senza sostenibilità sociale. Non si può difendere il territorio continuando a tenere in ostaggio chi quel territorio lo cura ogni giorno. La vera riforma sarebbe uscire definitivamente dal bacino del precariato, riconoscendo diritti, stabilità e dignità a lavoratori che hanno già ampiamente dimostrato il loro valore.Dopo quattro decenni di attese, promesse e sacrifici, questo emendamento non rappresenta un traguardo: rappresenta l’ennesima occasione mancata. E soprattutto, una grave mancanza di rispetto verso chi chiede solo ciò che gli spetta.

Cateno De Luca sforna nuovi movimenti e partitini con la stessa velocità e noncuranza con cui passa dalle invettive agli apprezzamenti per tornare di nuovo alle invettive. Le vicende che lo hanno visto altalenante nei rapporti con l'ologramma e la banda bassotti politica ne sono la prova. Attualmente il pendolo è tornato ad oscillare a sinistra, ma quelli non ne vogliono sapere e di tentare un'altra avventura in solitaria non è cosa. Perciò il soggetto si agita e prova a restare al centro dell'attenzione mediatica non potendo essere al centro della scena politica. Come gli finirà lo vedremo, ma la credibilità politica è uscita fortemente minata dalle tante scelte sbagliate che si stanno "mangiando" anche l'aura di bravo amministratore sulla quale ha fatto sempre affidamento.

Peccato che il 95% dei siciliani che tornano dal nord per le festività natalizie già il biglietto aereo (carissimo!!!) l'avevano comprato, non potendo aspettare i comodi della Regione Siciliana e rischiando di non riuscire ad acquistare il biglietto del treno partecipando ad una sorta di click day. Iniziativa deplorevole e iniqua!

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