Passerella di Romagnolo| Un sit-in per chiederne l'apertura - Live Sicilia

Passerella di Romagnolo| Un sit-in per chiederne l’apertura

La passerella di Romagnolo

Decine di persone oggi hanno manifestato per chiedere alla Regione di intervenire sull'opera costata 5 milioni di euro.

via messina marine
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PALERMO – Un sit-in con decine e decine di persone per chiedere la riapertura, in tempi brevi, della passerella di Romagnolo. Si tratta della struttura realizzata dalla Provincia di Palermo e mai aperta, ma anzi vandalizzata a più riprese. Oggi dell’opera, costata oltre 2 milioni di euro più il costo delle manutenzioni (in totale 5 milioni), resta una passerella in legno non completata e in molte parti pericolosa e locali saccheggiati. I lavori, appaltati nel 2002, non sono praticamente mai finiti.

Lo scorso anno la Regione si era impegnata a consegnare la passerella al Comune, che si era detto disponibile a gestirla, ma da allora tutto si è arenato. Per questo residenti, attivisti e ambientalisti hanno deciso di organizzare un sit-in per chiedere alle istituzioni un intervento. Il Comune, fa sapere l’assessore Pippo Gini, tornerà con forza a chiedere l’affidamento della struttura, avendo già impegnato 10mila euro per la presa in carico. Presenti al sit-in il Comitato per la costa Sud e i consiglieri comunali Gaspare Lo Nigro, Tony Sala, Paolo Caracausi, Filippo Occhipinti e Giusu Scafidi.

“Ho scritto al sindaco, agli assessori, ai consiglieri comunali e a quelli della Seconda circoscrizione – dice Gaspare Lo Nigro – il sit-in è stato organizzato da alcuni giovani contro questo sperpero di denaro pubblico, contro la passerella degli sprechi. Sono giovani 2.0, che vogliono essere artefici del loro futuro e di quello della nostra città. Manifestano perché questa passerella diventi il simbolo di rinascita e di crescita territoriale, sociale ed economica, attraverso il suo recupero ed utilizzo in tempi brevissimi”.

“Questa struttura è ormai ridotta a uno scempio – dicono Caracausi e Occhipinti (Idv) – la Regione non la consegna al Comune e resta a guardare mentre va cadendo a pezzi. Costruita nei primi anni del 2000, è costata 2,3 milioni di euro e avrebbe dovuto riqualificare l’intera zona. La nostra presenza al sit-in di stamattina è parte di una battaglia che portiamo avanti da tempo: Romagnolo ha diritto alla sua passerella e a una spiaggia pulita. Inoltre chiediamo con forza anche una maggiore vigilanza del territorio, visto che a seguito dei cantieri al Foro Italico molte prostitute si sono spostate in via Messina Marine e dintorni rendendo la zona poco sicura. Quelli della costa Sud non sono cittadini di serie B, Regione e Comune se lo mettano in testa una volta e per tutte”.

“Una struttura che da sempre vive nell’incuria ed è soggetta ad atti di vandalismo – dice Giusi Scafidi – ma che nell’ultimo anno ha subito un ulteriore abbandono in conseguenza alla sospensione del servizio di videosorveglianza. Da quasi un anno il Comune è ancora in attesa che la struttura passi, finalmente, in gestione alla città. Abbiamo già pagato gli oneri di concessione alla Regione, così da poterla gestire – continua Scafidi – ma ancora il passaggio all’amministrazione non avviene e non sappiamo perché. Vogliamo risposte ma, soprattutto, vogliamo restituire alla città la bellezza delle sue coste. La salute delle nostre coste ci impone una presa di coscienza che non può ancora tardare ad arrivare”.

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