Paternò: distrutte due delle grandi croci poste sulla collina storica

Distrutte le croci sulla collina di Paternò: “Vandalismo sacrilego”

Lo sfregio ai piedi della chiesa Madre e le parole di monsignor Renna
NEL CATANESE
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PATERNÒ (CATANIA) – Alcuni vandali nelle scorse ore si sono accaniti contro le grandi croci in legno che nel periodo della Quaresima, e durante le celebrazioni della Settimana Santa, vengono posizionate ai piedi della chiesa Madre nella parte che sovrasta la scalinata settecentesca della collina storica di Paternò.

Ignoti hanno scaraventato, lanciandole dall’alto, due delle tre croci presenti che ovviamente sono rimaste seriamente danneggiate. Un gesto che suscita indignazione.

Gli altri casi

L’episodio si inserisce in un contesto più ampio di atti che hanno segnato l’ultimo periodo a Paternò alimentando preoccupazioni e richieste di maggiore tutela per i luoghi di culto e i simboli religiosi.

I fischi ascoltati durante la processione del simulacro di Gesù Bambino del primo gennaio, il tentativo di ignoti di trafugare la tela raffigurante Santa Barbara posta nella nicchia di piazza Indipendenza, avvenuto la notte fra il 21 e 22 marzo scorsi, e quest’ultimo episodio, stanno cominciando a generare serie preoccupazioni nella comunità paternese.

Monsignor Renna: “Vandalismo sacrilego”

Sull’accaduto arriva il commento dell’arcivescovo metropolita Luigi Renna, che manifesta in una nota “il dolore di tutta la Chiesa di Catania e, in particolare, della vicaria di Paternò-Ragalna per l’atto vandalico”.

“Un gesto – aggiunge l’arcivescovo di Catania – che ha il sapore amaro del sacrilegio, compiuto da ignoti sui quali non vogliamo avanzare illazioni, confidando nel lavoro delle autorità inquirenti affinché venga fatta piena chiarezza”.

Renna rivolge “un appello alla coscienza di chi, con cecità e mancanza di venerazione per il simbolo della nostra salvezza e dell’amore di Cristo per l’umanità, ha compiuto questo atto, affinché possa convertirsi e credere” e invita “la comunità di Paternò a partecipare alla processione penitenziale di venerdì 4 aprile, durante la quale venereremo la Santa Croce, e ad esporre, dal 4 aprile fino al Venerdì Santo, una croce su un drappo ai propri balconi, come segno di amore e riparazione”.

“Auspico, inoltre – conclude l’arcivescovo di Catania – che l’amministrazione vigili su quest’area di pregio artistico e di profonda memoria di fede, affinché episodi simili non si ripetano.”

Anche il presidente dell’Ars Gaetano Galvagno ha condannato il gesto: “Atto sacrilego”. Duro intervento di Francesco Ciancitto, parlamentare di FdI.


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