CATANIA. “Leggo con estremo stupore ed amarezza quanto viene pubblicato da certa stampa locale e nazionale circa la pubblicazione di alcuni manifesti riguardanti le commemorazioni del 25 aprile a Paternò”. Comincia così un lungo post di risposta del sindaco di Paternò, Nino Naso, all’intervento della giornata di ieri del Partito democratico regionale e provinciale.
“Ho letto di “censura”, di “regime” e di molto altro -prosegue il primo cittadino – che non intendo riportare ulteriormente in questa sede. Intendo smentire categoricamente le ricostruzioni che descrivono l’Amministrazione Comunale della città di Paternò ed il sottoscritto nella qualità di sindaco quali promotori di azioni di censura e di limitazione della libertà di espressione. Con la mia Ordinanza di defissione immediata di alcuni manifesti firmati dal Pd apparsi negli stalli comunali autorizzati dall’Ente Pubblico ho inteso esclusivamente preservare, da massima istituzione civile cittadina, l’integrità istituzionale della seconda carica dello Stato Italiano da affermazioni che ho ritenuto e continuo a ritenere gravi, apparse nei già citati manifesti firmati dal Partito Democratico. A scanso di ogni equivoco, dico a chiare lettere che avrei senza dubbio assunto eguale atteggiamento anche se il presidente del Senato fosse stato di segno politico differente. Ed inoltre corre l’obbligo di ricordare la condotta di questa Amministrazione quando mesi fa vennero affissi manifesti che inneggiavano alla marcia su Roma: stabilimmo la defissione immediata ed in quell’occasione si sollevò solo l’indignazione mia e di tutta l’Amministrazione Comunale, a differenza di tutta la politica cittadina, tra lo sgomento generale della cittadinanza”.
“Manifestazione regolarmente autorizzata”
Conclude il sindaco: “Sui fatti odierni, però, non sento di dover formulare alcuna considerazione sulle dinamiche interne né al Pd né tanto meno a Fratelli d’Italia, che se vorrà potrà agire consequenzialmente a quanto accaduto e a tutela di uno dei massimi esponenti di quel partito. Da sindaco ho semplicemente inteso porre una linea di demarcazione netta tra la libertà di espressione costituzionalmente garantita – e che da liberale ho sempre garantito in tutte le sue manifestazioni fin dal 2017, cioè da quando i miei concittadini mi hanno affidato la guida della città – e la libertà di ingiuria, a maggior ragione se questa viene formulata all’indirizzo della seconda più alta carica istituzionale della Repubblica. Tanto è vero che la manifestazione organizzata per il 23 aprile dal Pd è stata regolarmente autorizzata: una ricorrenza, quella del 25 aprile, importante e fondamentale per la nostra Nazione cui anche quest’anno come tutti gli anni omaggerò come per tutte le altre ricorrenze che rendono onore alle Istituzioni repubblicane italiane. Ad una certa politica e a certi politici, da sindaco, dico: lavorate per la città, industriatevi per una Paternò migliore e vivibile. Noi lo facciamo da sempre, fin dal nostro primo mandato ed anche adesso che siamo stati riconfermati dallo scorso giugno, senza perderci in inutili polemiche ma anzi profondendo tutta la nostra passione ed il nostro senso delle istituzioni nelle uniche due direzioni che sappiamo imboccare: la presenza sul territorio e l’ascolto dei cittadini, tutti i cittadini”.