Pd e M5S contro Miccichè | La replica: "Tutto regolare" - Live Sicilia

Pd e M5S contro Miccichè | La replica: “Tutto regolare”

Giancarlo Cancelleri

La replica del presidente dell'Ars: "Alla Camera si fa così".

Il numero legale all'Ars
di
3 min di lettura

PALERMO– Subito dopo il voto sull’esercizio provvisorio e la contestata decisione del presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè di ritenerne valido l’esito (considerando i “presenti” in base all’inserimento dei tesserini e non alla effettiva votazione parte dei deputati) le forze di opposizione all’Ars, PD e Movimento 5 Stelle, hanno tenuto una improvvisata conferenza stampa a Palazzo dei Normanni. “Ci sono precisi riferimenti regolamentari che sono stati calpestati – ha detto il vicepresidente dell’Ars Giancarlo Cancelleri – questo significa imbavagliare le opposizioni, ci è stato fatto uno sgambetto. Non si è mai visto che la presenza in aula venga determinata dal numero dei tesserini, è sempre stata calcolata dal numero dei voti, tanto è vero che quando si effettua la verifica del numero legale si chiede di votare con uno dei tre tasti: il rosso, il verde o il bianco”. “Dopo il voto – ha proseguito l’esponente 5 Stelle – Musumeci se ne è andato con la testa bassa e la coda fra le gambe per quello che aveva combinato Miccichè. Quello che è successo è inaccettabile e oltretutto ha coperto il vero dato politico: non c’è un maggioranza”. PD e Cinque Stelle hanno chiesto la convocazione della commissione per il regolamento dell’Ars.

“Questo presidente non è degno di rappresentare il Parlamento più antico d’Europa – ha detto il capogruppo PD Giuseppe Lupo, seduto accanto al grillino Cancelleri – il presidente Musumeci si deve fare carico di una adeguata conduzione dei lavori parlamentari, perché anche il governo ha interesse a garantire le regole democratiche interne all’Ars. Quello che è accaduto oggi non ha precedenti a Sala d’Ercole, è di una gravità inaudita”. “La maggioranza è morta al primo voto della legislatura – ha concluso Lupo – e questo succede il giorno dopo le dimissioni di Figuccia”.

La replica di Miccichè

Il presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè, riguardo alle polemiche sollevate dal Pd e dal Movimento 5 Stelle, in Aula, sull’approvazione dell’esercizio provvisorio chiarisce “di avere rispettato pienamente il regolamento dell’Ars che per la validità della votazione prevede l’obbligatorietà della presenza del 50% più 1 dei deputati. I presenti erano 60, l’Aula era quindi in numero legale. Hanno espresso il voto favorevole in 31”.

“La decisione è stata assunta nel solco di autorevoli precedenti parlamentari e segnatamente della Camera dei deputati – sottolinea Miccicchè -. Apprezzai, durante la XIII legislatura, il comportamento del presidente Luciano Violante che, per evitare di far decadere un importante decreto, utilizzò lo stesso sistema per il calcolo della maggioranza dei presenti. Violante considerò presenti in Aula anche coloro che non avevano attivato il dispositivo elettronico. Un’interpretazione – conclude – che ha capovolto la linea di ragionamento utilizzata fino a quel momento. Nello stesso modo si è proceduto oggi a Sala d’Ercole”.

Secondo gli osservatori, il voto elettronico è uno strumento del quale le opposizioni abusano per far mancare il numero legale nei momenti più importanti.

Milazzo difende Miccichè
“A seguito dei lavori in aula di oggi per l’approvazione dell’esercizio provvisorio, giusta e legittima è la decisione del presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè”. Con queste parole, Giuseppe Milazzo, capogruppo di Forza Italia al parlamento siciliano, si esprime dopo il voto in aula per l’approvazione dell’esercizio provvisorio, il quale, secondo i banchi dell’opposizione, ha un vizio di forma. “Quando un deputato è presente fisicamente e con il proprio tesserino inserito – continua Milazzo – non può che considerarsi presente nella votazione”. Un atteggiamento di ostruzionismo gratuito che il capogruppo di FI giudica “vergognoso e lesivo perché da un lato, si fanno proclami a favore dei siciliani e dall’altro, si tenta in modo ingiustificato di mandare a monte uno strumento indispensabile come l’esercizio provvisorio, il quale può consentire alla Regione di affrontare problematiche urgenti e indifferibili”. Rivolgendosi alle opposizioni, conclude il capogruppo azzurro: “Trovo strane le accuse del M5S sulla mancanza della maggioranza numerica, in quanto la stessa è frutto del risultato di una legge regionale sbagliata, che ha determinato questa composizione in Assemblea. Cosa sarebbe successo – aggiunge Milazzo – se avessero vinto loro con soli 20 deputati? Cosa ne pensano di Luigi Di Maio, che ogni giorno dichiara che in caso di vittoria si presenterà alle camere senza maggioranza per governare il Paese?”.

Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI