Diminuiscono gli "esterni" | Ma restano le distanze - Live Sicilia

Diminuiscono gli “esterni” | Ma restano le distanze

Giuseppe Lupo, segretario del Pd

Il segretario Lupo nella Capitale per chiedere che i nomi "paracadutati" dal partito non stravolgano il risultato delle primarie come chiesto ieri dai vertici siciliani (QUI). Disponibilità da parte della commissione nazionale a imporre meno di undici nomi, ma non c'è ancora un numero preciso. E intanto domani, i democratici siciliani riuniscono la direzione regionale in attesa di notizie

Verso le Politiche
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PALERMO- Torna da Roma senza certezze Giuseppe Lupo. E non è detto che una risposta dalla Capitale arrivI in tempo prima della direzione regionale convocata per domani mattina alle dieci e trenta. Il segretario regionale del Pd è andato a battere i pugni sul tavolo, riportando alla commissione nazionale del partito le considerazioni unanimemente espresse dalla direzione di ieri. Che ha bocciato categoricamente l’inserimento da parte della segreteria nazionale di ben undici nomi paracadutati, peraltro slegati dalla Sicilia, che finirebbero per frustrare l’esito delle primarie che hanno coinvolto decine di migliaia di elettori del partito.

A Roma oggi Lupo si è confrontato con i big che compongono la commissione nazionale. C’erano Dario Franceschini, Enrico Letta, Maurizio Migliavacca, Davide Zoggia, Rosy Bindi e Vasco Errani. I democratici siciliani hanno chiesto che si riveda il numero di undici (tre capilista e altri otto nomi), che Roma vorrebbe piazzare nelle liste siciliane. Lupo avrebbe raccolto una disponibilità a riconsiderare il numero, senza però precisazioni su quanti saranno alla fine i “blindati” da Roma. Il segretario ha ribadito la volontà di valorizzare le primarie e di realizzare liste con un forte radicamento territoriale. Inoltre, si è parlato anche delle liste apparentate che non possono essere concorrenti del Pd. Il “casus” resta quello della lista del Megafono di Crocetta, dove da capolista correrebbe un dirigente del partito come Beppe Lumia. Ci si è lasciati dunque senza certezze, nella speranza che non permangano “distanze incolmabili”. Da Palermo ci si augura che un segnale chiaro arrivi già nella mattinata di domani, quando è convocata la direzione. Il partito siciliano è sul piede di guerra. Perchè calando dall’alto ben undici nomi si stravolgerebbe l’esito delle consultazioni del 30 dicembre, a scapito di quanti hanno raccolto in quella circostanza migliaia di voti. Nel 2008 gli “esterni” paracadutati in Sicilia erano stati sei e già allora si era gridato allo scandalo per la presenza nelle liste bloccate di nomi del tutto avulsi dalla Sicilia.

 


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