Peculato, chiesti 5 rinvii a giudizio|Coinvolto l'ex assessore Barbagallo - Live Sicilia

Peculato, chiesti 5 rinvii a giudizio|Coinvolto l’ex assessore Barbagallo

L’accusa per tutti è peculato. Secondo la Procura si sarebbero appropriati di parte dei guadagni del servizio di sosta a pagamento istituito all’interno dell’ex cartiera Siace.

Fiumefreddo di Sicilia
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FIUMEFREDDO DI SICILIA. Una nuova inchiesta giudiziaria si è abbattuta sul comune di Fiumefreddo di Sicilia, ancora una volta attorno all’ex cartiera Siace. Il sostituto procuratore di Catania Assunta Musella ha chiesto cinque rinvii a giudizio per Alfredo Barbagallo, ex assessore alla Protezione Civile del comune ionico, Aldo Toscano, dipendente comunale, Salvatore Vitale, coordinatore locale dell’associazione dei volontari Rangers, e Salvatore Leonardi e Giuseppe Rocca, all’epoca dei fatti il primo era responsabile per il comune di Fiumefreddo del procedimento per l’istituzione del servizio di sosta a pagamento e il secondo dell’area contabile.

Tutti sono accusati a vario titolo di peculato in concorso. Il provvedimento, notificato agli imputati nei giorni scorsi, porta anche la firma del procuratore aggiunto Michelangelo Patanè. Al centro dell’indagine, condotta dalla Guardia di Finanza della Compagnia di Riposto, l’istituzione di un parcheggio a pagamento per i bagnanti di Marina di Cottone all’interno dell’ex opificio. Nel 2008 le Fiamme Gialle posero i sigilli all’area ritenuta estremamente pericolosa per la salute pubblica, vista la presenza di centinaia di tonnellate di eternit. Da quel sequestro prese il via l’indagine sfociata nelle cinque richieste di rinvio a giudizio.

Secondo l’accusa tra il 2006 ed il 2009 tre degli imputati, Alfredo Barbagallo, assessore pro tempore, Aldo Toscano, incaricato della riscossione e della rendicontazione degli incassi, e Salvatore Vitale, responsabile dell’associazione di volontari addetti al servizio di sosta, in concorso tra loro si sarebbero appropriati di parte dei proventi dell’attività.

Dall’inchiesta supportata da una serie di intercettazioni telefoniche ed ambientali sarebbe emerso che quasi diecimila ricevute fiscali, contenute nei circa 400 bollettari a ricalco utilizzati, non sarebbero state compilate correttamente, rendendo di fatto impossibile rendicontare gli incassi. Delle due copie a ricalco, secondo l’accusa, veniva compilata solo la seconda, quella destinata agli utenti del parcheggio, mentre la prima, necessaria per la rendicontazione, rimaneva in bianco. Non sarebbe stato facile però quantificare l’esatto ammontare delle somme che si presume siano state sottratte in questo modo alle casse comunali.

Sono accusati dello stesso reato in concorso anche Salvatore Leonardi e Giuseppe Rocca per non aver adempiuto agli obblighi di controllo e vigilanza. Leonardi, oggi a capo della terza area, ma in quegli anni responsabile del procedimento con il quale è stato istituito il servizio di sosta a pagamento, avrebbe dovuto, secondo la Procura, accertare l’entità dei proventi acquisendo la necessaria documentazione. Rocca, all’epoca responsabile dell’area contabile, avrebbe avuto l’obbligo invece di predisporre un servizio di rendicontazione e di contabilizzazione dei guadagni derivanti dall’attività.

“Il mio assistito Alfredo Barbagallo – dichiara l’avvocato Attilio Indelicato – confida già nell’udienza preliminare per essere scagionato da ogni accusa. L’auspicio è che si possa chiarire sin da subito questa vicenda”. Si dice sereno anche Michele Pansera, legale di Salvatore Leonardi, che attende fiducioso l’udienza preliminare.

Salvatore Vitale e Aldo Toscano, contattati telefonicamente, hanno preferito non rilasciare dichiarazioni in questa fase. Stessa linea per l’avvocato Paolo Schilirò che difende Giuseppe Rocca.

Il comune di Fiumefreddo di Sicilia è pronto a costituirsi parte civile. “Vista la natura dei reati contestati – ha dichiarato il primo cittadino Marco Alosi – se ci sarà il rinvio a giudizio di sicuro ci costituiremo parte civile”.

L’udienza preliminare è stata fissata per il 24 gennaio davanti al gup Loredana Pezzino.

 

 


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