Casa-lavoro in auto di servizio? | Un risparmio per il Comune: assolto - Live Sicilia

Casa-lavoro in auto di servizio? | Un risparmio per il Comune: assolto

L'avvocato Claudio Gallina Montana

Assolto con formula piena il dirigente comunale Domenico Musacchia, responsabile del settore Verde e giardini. Gli venivano contestati 1082 spostamenti "illeciti" con la macchina dell'amministrazione.

PALERMO-PROCESSO PER PECULATO
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PALERMO – “Il fatto non sussiste”. Assolto con formula piena il dirigente comunale Domenico Musacchia. Era accusato di peculato d’uso per avere utilizzato l’auto di servizio per gli spostamenti privati. In pratica il dirigente del settore Verde e giardini si faceva prelevare a casa dall’autista con la macchina comunale.

Tutto vero, solo che il Comune ci ha guadagnato. Una perizia voluta dal legale della difesa, l’avvocato Claudio Gallina Montana, ha dimostrato, infatti, che così facendo Musacchia ha fatto risparmiare alle casse di Palazzo Delle Aquile le spese per oltre 50 mila chilometri. Musacchia per il suo incarico di dirigente è obbligato a spostarsi molto in città. E lo fa spesso con la macchina di servizio. La Procura della Repubblica, che aveva chiesto una condanna a tre anni per l’imputato, gli contestava una valanga di viaggi. La casa di Musacchia è in zona piazza Unità d’Italia, l’ufficio alla Favorita. Secondo gli investigatori, il dirigente avrebbe utilizzato in maniera illecita in 1.082 occasioni, dal 2006 al 2010, una Polo, due Punto e una Panda, guidate da un autista comunale o da un dipendente Gesip.

Percorsi alla mano l’avvocato Gallina Montana ha dimostrato che passare da casa del dirigente era molto più economico, con un risparmio di 5 chilometri circa al giorno, che darsi appuntamento sul posto di lavoro. In pratica, si è evitato l’intero attraversamento del parco della Favorita. I testimoni hanno poi confermato che Musacchia raggiungeva sempre l’ufficio con la propria macchina quando non era previsto che andasse in giro per ragioni di servizio.

Ed è arrivata l’assoluzione che cancella anche la pretesa di risarcimento danni chiesta dal Comune che si era costituito parte civile per decisione del sindaco Leoluca Orlando.


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