Pensionati, tassazione locale |Aumento del 500% in 15 anni - Live Sicilia

Pensionati, tassazione locale |Aumento del 500% in 15 anni

La denuncia parte dalla Fnp Cisl di Catania che oggi, alla presenza del segretario nazionale Loreno Coli, ha affrontato i temi delle tariffe e della imposizione locale con quelli delle politiche sociale.

l'allarme Cisl
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CATANIA – La tassazione locale è aumentata del 500% negli ultimi 15 anni: a farne le spese non solo l’economia ma anche le fasce più deboli come i pensionati. La denuncia parte dalla Fnp Cisl di Catania che oggi, alla presenza del segretario nazionale Loreno Coli, ha affrontato i temi delle tariffe e della imposizione locale con quelli delle politiche sociali. All’incontro erano presenti anche Alfio Giulio, segretario generale FNP-Sicilia, e Rosaria Rotolo segretaria generale Cisl Catania. “Dai nostri dati – dice Marco Lombardo, segretario generale Fnp Cisl Catania – l’insieme di Tasi e di vecchia Imu supera di fatto il costo delle singole tasse rispetto al 2012. Un incremento impositivo e tariffario che viene caricato su quella parte di popolazione che spesso è in regola, insomma si tassano di più sempre i soliti noti”.

Lombardo sottolinea che «mentre a Catania, sono 60-70mila i pensionati al di sotto dei 600-700 euro al mese, l’attenzione delle amministrazioni locali su eventuali sgravi o esenzioni per loro o per le fasce sociali più deboli non si avverte. Anzi, le amministrazioni comunali appaiono più preoccupate dalle valutazioni economiche e non dalle conseguenze delle tasse sulle politiche sociali. Eppure i Comuni, dato dimezzamento delle risorse nazionali e regionali sociale per le politiche sociali, sono in prima fila nella revisione della qualità della spesa e nel dirottare gli sprechi verso le politiche sociali”.

Analoga considerazione fa anche Rosaria Rotolo che ricorda anche la pressione sociale, fatta dal sindacato catanese unitariamente, perché i Comuni cambino registro: «Abbiamo consegnato a tutte le amministrazioni comunali un documento in cui chiediamo di contribuire con responsabilità a costruire con loro un welfare inclusivo, che parta dai reali bisogni della gente, con l’efficienza della spesa e chiedendo sgravi ed esenzioni per le fasce sociali più deboli e le nuove piccole imprese che danno lavoro”.

Sulle misure previste dal Piano di coesione, per gli ultra 65enni e non autosufficienti, Giulio conferma il confronto serrato con la Regione alla quale si chiede una cabina unica di regia. Ma è col governo nazionale il confronto più aperto. Dopo l’estate – annuncia Coli – presenteremo al governo i temi più urgenti, che prima discuteremo in piazza coi cittadini. Il Paese non esce dalla crisi perché la gente non ha denaro da spendere anche perché viene tassata eccessivamente. Non riprende il lavoro che è la base essenziale per giovani e meno giovani; l’altro aspetto è la riforma fiscale su cui il governo ha una delega con cui potrebbe ridare soldi in tasca ai cittadini ma ancora non la mette in pratica; e infine c’è sistema pensionistico rigidissimo e nessuno è in grado di quantificare quanti oggi non hanno né la pensione né il lavoro”.


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