“È come quando a Palermo fu annullato, di fatto, il pool antimafia”. Questo parallelismo apparentemente esagerato, piuttosto una provocazione, un invito alla riflessione, è stato usato dall’ex commissario palermitano per l’emergenza covid Renato Costa in un’intervista rilasciata a Roberto Puglisi. Un parallelismo spinto per commentare la decisione del governo regionale di smantellare la Fiera del Mediterraneo, a Palermo, in cui tante professionalità sono state impegnate con generosità e competenza nel far fronte alla pandemia (tuttora attiva). Un polo sanitario mostratosi efficiente nonostante mille difficoltà oggettive, soprattutto nei primi mesi, proprio per l’abnegazione di numerosi operatori, non soltanto medici e infermieri, pronti ad assicurare agli utenti il miglior servizio possibile.
Ne avevamo già scritto esattamente due mesi fa chiedendo con l’occasione al presidente Renato Schifani che idea avesse della sanità pubblica siciliana e in che modo intendesse operare per superare le molteplici criticità nel rapporto sanità pubblica/pazienti e loro familiari.
In quell’articolo abbiamo riportato un’altra affermazione forte del dottor Costa, eccola: “Noi siamo scomodi perché abbiamo portato un modello di sanità diverso e inesistente in Sicilia. Quello per cui un paziente non deve aspettare sei mesi per una risonanza o cercare un amico. Abbiamo accolto tutti, abbiamo dato risposte a tutti, senza corsie preferenziali né ritardi. Forse questo è risultato, alla fine, imperdonabile per un certo sistema”.
Sì, sicuramente un’affermazione forte ma parecchio complicato da smentire perché i fatti sono fatti. E i fatti ci dicono che qualunque povero disgraziato, cioè coloro che non hanno santi in paradiso, la stragrande maggioranza dei cittadini, si ritrova nella condizione di dover ricorrere alla sanità pubblica, indipendentemente dalla qualità del corpo medico ed infermieristico, con organici assolutamente carenti, sa di iniziare, partendo dall’ingresso al pronto soccorso, un estenuante calvario.
Il presidente della Regione Siciliana Schifani non ha mai risposto alle nostre sollecitazioni e domande, e possiamo capirne le ragioni. Anzi, più precisamente, ha indirettamente risposto parlando nel suo intervento programmatico all’Ars di sanità privata come soluzione ai disservizi del pubblico e adesso chiudendo frettolosamente una realtà che funzionava bene e che aveva offerto conforto e prestazioni mediche a migliaia e migliaia di persone.