MIRABELLA IMBACCARI – Piano di riequilibrio a rischio e nubi sull’iter procedurale seguito dagli uffici comunali per il Comune etneo. Due sentenze della Commissione tributaria provinciale e una lunga nota del ministero dell’Interno sembrano infatti lasciare pochi dubbi sulla tenuta delle casse comunali. Il piano di riequilibrio presentato nel marzo di quest’anno, infatti, mancherebbe di importanti documenti, tra i quali la riconciliazione dei rendiconti degli anni dal 2008 al 2011e il rendiconto 2012.
Come evidenziano dal Ministero, sottolineando come manchi la definizione della consistenza della massa passiva, come non siano stati soddisfatti i requisiti per la revisione straordinaria dei residui e vi sia poca chiarezza nella gestione del personale. Non solo. Oltre ai dubbi evidenziati nelle sei fitte pagine inviate da Roma, i consiglieri di opposizione segnalano l’esistenza di altri due documenti che potrebbero peggiorare la già delicata situazione. Si tratta delle due sentenze di primo grado emesse dalla Commissione tributaria, una relativa all’accensione di un’ipoteca e l’altra relativa all’Iva, “di cui si è scoperta l’esistenza solo qualche mese fa”.
Come denunciano i consiglieri Marco Aranzulla, Simona Fiscella, Filippo Granato, Filippo Nisi e Maria Concetta Scibona, in due interrogazioni, indirizzate principalmente al sindaco, con le quali chiedono quali iniziative verranno prese per rimuovere le criticità evidenziate nella nota del Ministero dell’lnterno. “Chiediamo inoltre di sapere – sottolinea il consigliere Granato – dal Presidente del Consiglio Comunale, quali iniziative intende adottare a tutela dell’Organo che rappresenta, nei confronti dei responsabili degli uffici interessati, del Revisore Unico e/o degli altri Organi dell’Ente, per le anomalie ed irregolarità attuate nell’elaborazione degli atti e delle procedure adottate, le quali possono pregiudicare l’approvazione dell’adesione al Piano di riequilibrio finanziario, atteso anche che, in precedenza, in maniera autonoma e senza il consenso preventivo del Consiglio Comunale, ha avviato la procedura di revoca dei Revisori dei Conti, per problematiche equiparabili, ma sicuramente meno pregiudizievoli, di quelle riscontrate dal Ministero dell’lnterno ed anche perché tali irregolarità erano state già evidenziate nel corso del Consiglio Comunale nel 2013”.
In merito al bilancio, inoltre, i consiglieri chiedono all’amministrazione come intenda intervenire “nel redigendo bilancio di previsione 2014, per prevedere e reperire le somme necessarie a ripianare tale debito (almeno fino a diversa determinazione degli Organi preposti), al fine di evitare esposizioni dell’Ente, legate alla mancata copertura del passivo maturato. Quali azioni intende intraprendere per le irregolarità riscontrate nell’iter procedurale di competenza dell’Ente che hanno determinato tale debito e se ha già disposto di trasmettere alla Procura Generale della Corte dei Conti, Palermo, per l’accertamento di eventuali responsabilità, la sentenza della Commissione Tributaria Provinciale depositata il 28 gennaio 2014 e tutta la documentazione allegata e/o richiamata, unitamente alla documentazione relativa a tale debito, in possesso dell’Ufficio di Ragioneria”.
Insomma, l’iter per l’approvazione del Piano di riequilibrio finanziario sembra essere difficile per il Comune etneo e l’obiettivo di salvare l’ente dal dissesto potrebbe essere più lontano.
