Piazza Repubblica, arriva il bando: "Coinvolgere la Prefettura"

Piazza Repubblica, arriva il bando “Coinvolgere la Prefettura”

In un verbale le nuove specifiche per il progetto di un parcheggio sotterraneo nella zona di San Berillo

CATANIA – Si scaldano i motori in vista del secondo round: dopo la sentenza del Tar che lo scorso dicembre ha di fatto chiuso la gara d’appalto per il parcheggio sotterraneo di piazza Repubblica, il Comune di Catania e altri enti interessati all’opera si riuniscono per definire i nuovi bandi di gara. Il racconto dei primi passi è contenuto nel verbale di una Conferenza dei servizi, con l’obiettivo di evitare un altro scivolone e arrivare prima possibile alla definizione dell’appalto.

Il verbale

La Conferenza dei servizi si riunisce l’undici gennaio scorso, con ordine del giorno “Sentenza 3693/2021 Tar Catania, al fine di predisporre gli atti necessari al nuovo bando di gara e disciplinare”. Dunque proprio la sentenza del Tar che ha bloccato la gara per il parcheggio di piazza Repubblica, arrivata già a una graduatoria definita ma con diversi problemi descritti dai giudici amministrativi nella loro sentenza.

I presenti alla riunione, che si tiene nella sede della Direzione urbanistica del Comune, sono Biagio Bisignani, direttore dell’Urbanistica; Agatino Cariola, Corrado Maria Consoli e Aldo Palmeri, tutti in rappresentanza di Istica spa, Cecos spa e Risanamento San Berillo, ovvero i tre soggetti coinvolti nel progetto di risanamento della zona; Salvatore Marra, direttore dei Lavori pubblici; Salvatore Basile, Responsabile unico della programmazione, della direzione Urbanistica. Assenti i rappresentanti della direzione Patrimonio e della direzione Ambiente.

Il coinvolgimento di Prefettura e Anac

La discussione, durata circa tre ore, si apre con l’intervento di Cariola che fa un riassunto dei temi da trattare: la velocizzazione del procedimento, il coinvolgimento di Prefettura e Anac e l’individuazione di nuovi criteri. Lo stesso Cariola annuncia l’intenzione di Istica di, si legge nel verbale, “rendere più veloci le procedure per realizzare le opere”, e di coinvolgere, “durante le procedure di rideterminazione del nuovo bando e disciplinare di gara, sia la Prefettura di Catania in merito al Protocollo sulla Legalità e sia Anac”.

Sulla questione del coinvolgimento della Prefettura e della scrittura di un nuovo Protocollo di legalità per i lavori intorno a San Berillo, che in teoria dovrebbe superare il protocollo stipulato nel 2017, è il direttore Bisignani a intervenire, precisando che già nel bando precedente la Prefettura aveva partecipato alla scrittura, e sottolineando che “il rapporto con la Prefettura, mai interrotto, è relegato al controllo dei flussi economici – lavorativi, e una possibile revisione del Protocollo della Legalità porterebbe ad una tempistica elevata per tale adempimento”.

In altre parole, per Bisignani la revisione del protocollo allungherebbe i tempi, e già nei bandi precedenti non si ritenne necessario rivedere il protocollo con la Prefettura. Ma Cariola poco dopo ribadisce l’utilità di un “restauro” del protocollo, chiedendo che si faccia una valutazione informale dei tempi di revisione, e Bisignani accoglie la richiesta. In più, lo stesso Bisignani accetta l’idea di coinvolgere l’Anac e specifica che attiverà la richiesta di vigilanza collaborativa.

I criteri

Inizia, a questo punto, una discussione sui diversi aspetti che devono confluire nel nuovo bando. A riassumere i punti centrali della discussione è ancora Corrado Consoli, circa a metà riunione: il bando, si legge nel verbale, deve permettere la partecipazione di un numero maggiore di concorrenti; il ribasso non deve inficiare la qualità di realizzazione dell’opera; il bando deve seguire le linee guida dell’Anac; la tempistica di redazione del bando deve essere adeguata; deve esere indicato il peso delle singole categorie.

Di fatto, la riunione accoglie molte delle note fatte dal Tar al bando precedente. Per i giudici amministrativi, infatti, la gara era stata scritta in modo da scoraggiare la partecipazione di eventuali aziende che volessero fare un’offerta concorrenziale, e gli eccessivi ribassi rischiavano di pregiudicare le diverse opere.

A questo punto parte una discussione su come affrontare l’offerta tecnica nel bando: Marra chiede un’offerta tecnica con “maggiore complementarietà” con il progetto, Consoli propone la rivisitazione della voce sulla manutenzione dell’opera e Bisignani dice che la relazione richiesta per le specifiche tecnico-progettuali passerà dalle 30 pagine previste dal bando precedente alle 60 di quello in preparazione.

La riunione si chiude con la tabella dei criteri valutativi: 80 punti all’offerta tecnica, 10 punti a quella temporale, 10 a quella economica. Sono le prime battute di un processo che l’amministrazione comunale ha promesso che sarà condotto, come aveva affermato l’assessore Enrico Trantino all’indomani della sentenza del Tar, “in tempi brevissimi, apportando i correttivi necessari”.


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