Piazza di spaccio a Catania, i luoghi di stoccaggio della droga - Live Sicilia

Piazza di spaccio a San Cristoforo, i luoghi di stoccaggio della droga

Operazione "Molosso": dove il gruppo nascondeva la marijuana

CATANIA – La droga era sempre poca. Nella piazza di spaccio di via Di Giacomo avvenivano centinaia di vendite di marijuana tutti i giorni, sotto la sorveglianza delle telecamere dei carabinieri. Eppure tutte tutte le volte che i militari entravano nell’appartamento trovavano dei quantitativi di droga troppo piccoli.

È su questa intuizione che si è basata la ricerca, da parte degli investigatori, delle zone di stoccaggio della droga usate dal gruppo che lo scorso 21 gennaio è stato colpito da misure cautelari. Nel blitz Molosso legato alla piazza di spaccio di San Cristoforo sono state arrestate 18 persone.

La piazza di spaccio a Catania e i nascondigli

L’esistenza di luoghi in cui nascondere e rifornirsi di droga, scrive il gip nell’ordinanza di custodia cautelare, è un “elemento sintomatico” dell’esistenza di un’associazione a delinquere per trafficare e spacciare droga.

Il gruppo infatti cercava di tenere nell’appartamento di via Di Giacomo in cui avveniva la vendita di droga il minimo indispensabile per poter continuare a vendere. Al tempo stesso aveva bisogno di rifornirsi di continuo, dato che nella piazza di spaccio arrivavano centinaia di persone ogni giorno.

Per scoprire i luoghi in cui il gruppo teneva la droga i carabinieri incrociano le immagini delle videocamere con i gps installati sugli scooter di alcuni dei presunti membri dell’associazione criminale.

Via Ospedale Vecchio

Un giorno di settembre 2023, mentre nell’appartamento ci sono molte persone che aspettano di comprare droga, lo scooter di Massimiliano Claudio Russo si muove spesso verso via Ospedale Vecchio. Russo è coinvolto nel blitz Molosso

Lo stesso giorno di settembre i carabinieri notano Alessio Licandro, descritto nell’ordinanza di custodia cautelare come uno dei pusher più attivi della piazza di spaccio, che esce da via Di Giacomo, entra in un edificio al 15 di via Ospedale Vecchio ed esce pochi minuti dopo.

I carabinieri fermano Licandro e lo deferiscono a piede libero dopo avergli trovato addosso 50 grammi di marijuana. Poi perquisiscono l’appartamento di via Ospedale Vecchio 15, in cui vive Santo Fabio Privitera, e trovano circa mezzo chilo di marijuana suddiviso in 11 involucri da 50 grammi ciascuno.

Privitera, coinvolto nel blitz Molosso, è stato arrestato dopo la perquisizione. Qualche settimana prima le telecamere dei carabinier lo avevano visto entrare nell’appartamento di via Di Giacomo con grossi sacchi. Come scrive il gip, questi episodi consentono di affermare che il gruppo avesse incaricato Privitera di custodire le scorte di marijuana e di rifornire la piazza di spaccio quando fosse servito.

Piazza Federico di Svevia

Un secondo punto di stoccaggio della droga è trovato dai carabinieri seguendo uno dei minori coinvolti nell’inchiesta Molosso, che si sposta su uno scooter di proprietà di Massimiliano Claudio Russo e va in piazza Federico di Svevia, nei pressi di un ristorante. I militari fermano il ragazzo poco dopo il suo passaggio dalla piazza e trovano, dopo che lui ha cercato di gettarli via, 89 grammi di marijuana.

Lo scooter di Russo però continua ad andare in piazza Federico di Svevia, segnalato dal gps installato dai carabinieri. Un uomo indagato ma non arrestato nel blitz Molosso è controllato ma anche se non ha addosso niente fa un forte odore di marijuana.

Gli investigatori perquisiscono un appartamento all’interno del palazzo da cui era uscito l’uomo e nel cortile trovano due sacchi con dentro 190 grammi di marijuana.

L’operazione Molosso ha smantellato una piazza di spaccio in un appartamento a San Cristoforo.


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