Pizzo e droga a Paternò Processo The End, la Cassazione

Pizzo e droga a Paternò|Processo The End, la Cassazione

La sentenza dello stralcio abbreviato.
CLAN ASSINNATA
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ROMA – “The end”, non solo di nome ma anche di fatto. È arrivata la sentenza della Cassazione per il processo, stralcio abbreviato, scaturito dall’inchiesta (The End, appunto) che nel 2016 ha assestato un duro colpo al racket delle estorsioni a Paternò.

Pizzo e droga

Il clan Assinnata, articolazione territoriale della famiglia catanese Santapaola-Ercolano, teneva sotto scacco diversi commercianti. La strategia criminale era sempre la stessa: intimidazione e paura. Ma per aumentare gli introiti, la cosca gestiva anche un’attività di spaccio in piazza Purgatorio. I soldi servivano a mantenere i detenuti. 

La sentenza della Cassazione

La Suprema Corte ha rigettato quasi tutti i ricorsi presentati, tranne quello nei confronti di Giuseppe Fioretto, difeso da Eleonora Baratta. La Cassazione ha annullato senza rinvio ma limitatamente al calcolo della pena che ha rideterminato in 6 anni, 4 mesi e 2 mila euro di multa.

Per gli altri imputati, dunque, restano in piedi le pene comminate nel processo di secondo grado. Per alcune posizioni la Corte d’Appello aveva confermato la sentenza del gup. In sintesi, ecco le condanne definitive:  Daniele Beato 10 anni, Giuseppe Parenti 9 anni e 2 mesi,  Giuseppe Fusto 11 anni e 4 mesi, Mario Leonardi 11 anni e 4 mesi, Angelo Di Fazio 9 anni e 8 mesi, Salvatore Mannino 6 anni e 2 mesi e 18 mila euro di multa, Luca Vespucci 17 anni (riconosciuta la continuazione con altre sentenze).

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