Platania alla corte di La Causa: il summit che cambiò Cosa nostra - Live Sicilia

Platania alla corte di La Causa: il summit che cambiò Cosa nostra

Ecco chi è il padre del giovane arrestato per droga a pochi passi dal Tondicello. Il profilo criminale.

CATANIA – Il blitz Summit nel 2009 ha cambiato le sorti della mafia catanese. È un momento storico “cruciale” per Cosa nostra etnea. In una sola retata i carabinieri hanno arrestato i massimi vertici della famiglia Santapaola-Ercolano, sia militari che economici. Attorno al tavolo – infatti – c’era Vincenzo Aiello, il braccio finanziario della cosca. Ma dall’altra parte però c’era Santo La Causa che aveva convocato il gotha del clan per decidere se raccogliere il “guanto di sfida” lanciato da Sebastiano Lo Giudice ‘u carateddu. Tra i personaggi presenti nella villetta di Belpasso anche Carmelo Puglisi, del gruppo della Civita, Ignazio Barbagallo (diventato poi collaboratore di giustizia) e Francesco Platania, indicato come responsabile per il rione San Cristoforo di Catania.

È lui il nome che è tornato oggi al centro dell’attenzione mediatica. Anche se indirettamente. I carabinieri infatti hanno arrestato Natale Platania, uno dei figli del boss, che nella rivendita di materiale edili di via Trovato (vicino al Tondicello della Playa) nascondeva 200 grammi in pietra di cocaina. 

Ma torniamo a quel summit del 2009. La presenza di Francesco Platania a quella riunione mafiosa fa ben comprendere il suo ‘peso’ criminale nello scacchiere di Cosa nostra. Almeno in quegli anni.

Il suo nome è ben presente nei faldoni di diverse inchieste della Dda di Catania. Quel blitz di dodici anni fa è stato cruciale non solo dal punto di vista degli arresti, ma anche perché Santo La Causa dopo alcuni anni ha deciso di diventare un collaboratore di giustizia. Uno dei pentiti che ha fatto più male alla famiglia Santapaola-Ercolano di Catania con le sue rivelazioni. E nei suoi verbali è finito anche Francesco Platania, indicandolo come un esponente del gruppo della “Civita”. Stesso gruppo di Carmelo Puglisi.

Anche Ignazio Barbagallo ha parlato di lui, indicandolo come ‘esattore’ del pizzo e alcune volte – un suo tramite – per il pagamento di alcuni stipendi ai gregari del clan. Insomma Francesco Platania non è stato certo uno qualunque nelle dinamiche criminali di Catania. L’arresto del figlio Natale, con quel quantitativo di droga (poteva fruttare 60 mila euro, ndr) a pochi passi dalla più fiorente piazza di spaccio in centro città, ha fatto alzare le antenne agli investigatori. 

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