Polemica Stabile, lunga lettera |della commissione cultura - Live Sicilia

Polemica Stabile, lunga lettera |della commissione cultura

"Siamo convinti - scrivono - che trasparenza e chiarezza siano i migliori rimedi per svelenire quel clima avvelenato che Lei stesso denuncia. Ciò che, come consiglieri comunali e cittadini catanesi ci interessa, è capire quali siano le strade più adeguate per risollevare le sorti di un teatro".

CATANIA – Avevano chiesto chiarimenti ai vertici del teatro, dopo le accuse lanciate nel corso di un’audizione da parte di alcuni sindacalisti. Ora, tornano a chiedere spiegazioni al presidente dello Stabile, Nino Milazzo, dopo la risposta di questi. I rappresentanti della commissione consiliare permanente alla Cultura hanno inviato una lettera contenente alcune osservazioni e ben dieci domande sullo stato di salute dell’Ente pubblico.

“Gentile Presidente Milazzo,

con sorpresa abbiamo letto la nota che Lei ha inviato alla prima Commissione Consiliare ed alla Presidente del Consiglio in cui lamentava come fosse stato dato spazio ad accuse, a suo modo di vedere infondate, in una interrogazione presentata da quelli che Lei ha definito irrispettosamente “un plotoncino di consiglieri” che hanno portato avanti quella che, sempre a suo modo di vedere, è stata una “maldestra e frettolosa iniziativa”. A causa di questa iniziativa comunicava la sua decisione di disertare i lavori della Commissione Consiliare Bilancio, impedendo alla stessa di poter ottenere informazioni sulla gestione del Teatro e sulle prospettive future di un ente che versa in gravissime difficoltà; dobbiamo registrare a tal proposito che non è la prima volta che il Teatro agisce in questo modo impedendo sistematicamente alle Commissioni Consiliari di valutare l’operato dello stesso.

Ci spiace ricevere un Suo giudizio così severo, anche per il profondo rispetto che nutriamo per la Sua persona e per la Sua storia, cionondimeno il timore di rammaricarLa non ci impedirà di richiedere nuovamente e con forza chiarimenti in merito alla gestione del Teatro.

La preoccupazione per il futuro del Teatro e dei dipendenti dell’Ente ci spinge a pregarLa di riconsiderare la Sua posizione e di iniziare a collaborare con il Consiglio Comunale per fornire allo stesso gli strumenti necessari a capire quale sia la migliore strategia per uscire dalla crisi in cui questo ente è precipitato. Non è questo il momento per comportamenti evasivi e per risposte altezzose, riteniamo piuttosto che sia necessario avviare un percorso di verità e trasparenza.

Entrando nel merito delle risposte che Lei ha fornito, Le rappresentiamo che:

a) Lei ha smentito che il Teatro abbia effettuato nuove assunzioni inviando un elenco di 35 nominativi di lavoratori a tempo indeterminato. Nel bilancio del 2013 che Lei ha trasmesso con enorme ritardo pochi giorni orsono alla I C.C.P., si fa riferimento ad alcune decine di lavoratori precari: mi permetto sommessamente di farle notare che anche i lavoratori precari sono da equiparare ai lavoratori subordinati, quindi La preghiamo di fornirci anche un elenco contenente nominativi e funzioni di tutti i lavoratori con i quali sono stati stipulati contratti di lavoro a tempo determinato e i collaboratori con i quali sono stati stipulati contratti di lavoro parasubordinato o equiparabili, per potere tra l’altro verificare se sono presenti i soggetti indicati in Commissione dai rappresentanti sindacali. Comune di Catania Presidenza del Consiglio

b) Lei ha giudicato severamente la scelta di alcuni Consiglieri Comunali di proporre un’interrogazione senza accertare la fondatezza delle denunce dei rappresentanti sindacali. Probabilmente Lei non conosce bene gli strumenti che la Legge fornisce ai consiglieri comunali per esercitare le proprie prerogative. Anche in questo caso mi permetto sommessamente di farle notare che è stata scelta la strada dell’interrogazione al rappresentante legale del socio Comune di Catania proprio per verificare la fondatezza delle denunce formulate contro il Teatro. Se avessimo avuto certezza della veridicità delle denunce avremmo certamente optato per un’altra via, quella giudiziaria.

c) Lei sostiene che l’Ente riconosce i rimborsi dei dipendenti che hanno utilizzato la propria auto per svolgere il loro servizio. Mi auguro che Lei sappia che il rimborso delle trasferte è cosa ben diversa del rimborso dell’acquisto di carburante. Se il Teatro ha agito correttamente, non credo che Lei avrà difficoltà a fornirci la documentazione contabile che giustifichi tali esborsi per poter verificare la correttezza delle procedure amministrative poste in essere.

d) Lei afferma che i decreti ingiuntivi e la grave situazione debitoria sono reali, ma che il Teatro sta cercando “tenacemente una via d’uscita alla crisi”. Siamo certi che ciò che Lei afferma sia vero, ma riteniamo che sia doveroso avere la possibilità di conoscere la reale situazione debitoria ed i pericoli a cui è soggetto il patrimonio dell’ente.

In relazione a quest’ultimo punto ci sono altri dati che gettano gravi ombre sul futuro dell’ente e che hanno destato più di una perplessità agli scriventi Consiglieri Comunali e su cui ci aspettiamo che i rappresentanti istituzionali dell’Ente forniscano, a noi ed alla città, idonei chiariment. Per questo le formuliamo alcune precise domande:

1) Ritiene che sia una performance accettabile e che riveli una gestione virtuosa ed efficiente il risultato di un teatro che sopporta costi per oltre 5 MILIONI ed 800 MILA euro e riesce a produrre incassi del botteghino per soli 319 MILA euro?

2) Riesce a spiegarci come possa essere approvato un bilancio in cui il patrimonio netto è negativo e pari a –1.340.872,00 euro e come si possano svolgere attività senza risorse e senza patrimonio e senza che i soci rifondino il fondo comune?

3) Perché un Teatro immobilizza crediti per 557.719 euro?

4) Com’è possibile che ci siano immobilizzazioni immateriali per 533.247,00 e non ci siano ammortamenti nel conto economico? Perché in nota integrativa si dichiara che i crediti sono iscritti in bilancio al valore di presunto realizzo ottenuto mediante apposito fondo di svalutazione crediti e di tale fondo né degli accantonamenti al fondo vi è traccia nel presente bilancio?

5) Il bilancio che ci ha trasmesso può considerarsi davvero la rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale ed economica dell’Ente?.

6) Ritiene sostenibile un indebitamento di oltre 8 MILIONI di euro? Ritiene sostenibile un debito verso Banche per oltre 1 MILIONE e 500 MILA euro?

7) Ritiene accettabile che ben 747.254 euro siano costi relativi a sopravvenienze, cioè riferiti a operazioni estranee alla normale attività di gestione svolta dall’ente e derivanti da eventi imprevedibili, occasionali o accidentali?

8) In un momento di crisi è accettabile spendere oltre 2 MILIONI di euro per “servizi”? Quali costi sono stati fatti per avere 292.729 euro di “Oneri diversi di gestione”?

9) Quali sono secondo Lei i soggetti deputati alla vigilanza sulla corretta gestione amministrativa dell’ente?Comune di Catania Presidenza del Consiglio

10) Ribadendo quelle che Lei ha definito “meschinità” che la annoiano e che non hanno ancora avuto risposta: è vero o no che ci sono stati avanzamenti di carriera o progressioni verticali del personale?

Siamo convinti che trasparenza e chiarezza siano i migliori rimedi per svelenire quel clima avvelenato che Lei stesso denuncia. Ciò che, come consiglieri comunali e cittadini catanesi ci interessa, è capire quali siano le strade più adeguate per risollevare le sorti di un teatro che rappresenta un pezzo di storia della città ed il cui futuro oggi appare gravemente compromesso”.

Con vivissima cordialità

I Consiglieri

Niccolò Notarbartolo

Carmelo Nicotra

Agatino Tringale

Salvatore Giuffrida

Enzo Parisi

 


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