Policlinico di Catania, l'avvocato: "I medici mi hanno salvato"

L’avvocato: “Grazie ai medici del Policlinico per avermi salvato la vita”

La lettera aperta del professionista
LETTERE IN REDAZIONE
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CATANIA – Un riconoscimento della professionalità dell’equipe medica che si è presa cura del suo caso: è il contenuto della lettera aperta dell’avvocato Francesco Sanfilippo, che ha affrontato un intervento chirurgico nel mese di gennaio 2024.

Il testo della lettera di Sanfilippo

Sento doveroso comunicarVi che, in data 18/01/2024, sono stato sottoposto a delicato e complesso intervento chirurgico dal Prof. Vito Pavone e dai suoi aiuti Dott. Marco Privitera e Dott. Giuseppe Condorelli, professionisti di altissimo spessore della Aou Policlinico Rodolico – San Marco. Ringrazio il Prof. Pavone, grande professionista e straordinaria persona, per il coraggio, la dedizione, l’impegno e l’umanità con cui ha affrontato la delicata situazione.

“Grazie”

Grazie all’intera ed affiatata squadra di lavoro dei medici tutti, strutturati e specializzandi, del reparto diretto con estrema dedizione dal Prof. Pavone, sempre presente e sempre pronto ad ascoltare il paziente, così come l’intera equipe medica.

Grazie all’intero personale infermieristico e para-infermieristico, dalla Caposala alla Signora Giusy della Dussman, passando per gli OSS, personale tutto sempre attento e presente, oltre che professionale ed empatico.

Grazie a tutti loro per le battute nei momenti più difficili e di maggiore sconforto, indice di perfetto e raro connubio tra professionalità ed umanità. Grazie al Dott. Giuseppe Forcisi, bed manager, molto attento e pragmatico professionista, persona in grado di risolvere prontamente soluzioni complicate, alle volte create da chi tradisce ignobilmente il giuramento di Ippocrate, come verificatosi in data 11.01.2024.

Grazie al Prof. Ignazio Mirone, al Prof. Costa, alla Sig.ra Grazia Strazzeri e all’ormai amico Dott. Alessandro Pietropaolo, professionisti sempre presenti e che mi hanno accompagnato in questi otto mesi di calvario, contribuendo in maniera significativa a salvarmi la vita, così come affermato da infettivologi di alto profilo professionale dell’I.R Lazzaro Spallanzani.

Grazie anche al Prof. Di Stefano per la sua disponibilità anche quando in pochissimi erano disponibili. Riascoltando le varie conversazioni e dialogando con persone presenti ai fatti, provo indifferenza per chi ha ostacolato e ritardato le mie cure, volontariamente o involontariamente ma certamente spinti da fini personali.

Il rifiuto del cambio struttura

Oggi, con valutazione ex post e alla luce delle altissime competenze dei professionisti che hanno eseguito il delicato intervento, sono fiero di aver rifiuto il suggerimento di cambiare struttura. Logiche di potere a danni del paziente, come quelle verificatesi l’11.01.2024, che mortificano la professione sanitaria, mettendo a rischio sin anche la vita del paziente.

Spero che gli accesi dibattiti, tutti conservati, con quella minoranza di “medici”, superficiali e incapaci di comunicare con il paziente, siano serviti da monito per il futuro. Comportamenti che, comunque, saranno approfonditi nelle opportune sedi, affinché si comprenda che un paziente non è semplicemente un numero nosografico ma una vita fatta di affetti che soffrono più del paziente.

Mi auguro che la Dirigenza si attivi fattivamente, discernendo la maggioranza dei Medici che hanno operato e che operano con dedizione, perizia, scienza e coscienza – garantendo il Costituzionale Diritto alla Salute e tutelando la reputazione e gli interessi della P.A. – da quella minoranza di “medici” che hanno posto in essere scellerati comportamenti, individuando le criticità verificatesi, al fine di migliorare la futura fruizione dei servizi erogati, affinché la meritocrazia sia prevalente rispetto alle dinamiche di potere.


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