ROMA – Francesco Boccia, responsabile enti locali dem, intervistato dalla Repubblica, risponde alla lettera allo stesso giornale con cui il leader di Italia Viva ha dato sua lettura politica sull’affossamento del ddl Zan. “Da tempo Renzi ammicca alla destra – dice Boccia -: è una parabola iniziata da un pezzo. Il voto dei renziani in Senato contro il ddl Zan e l’alleanza con Miccichè in Sicilia ne sono l’ennesima conferma”. “Che il Pd sia un partito populista non ci crede neppure chi lo dice. Il centrosinistra ha vinto le elezioni in tutte le grandi città italiane al voto grazie alla capacità di costruire un campo largo sui valori condivisi – afferma il dem – E questo è il lavoro che porteremo avanti anche in vista delle prossime amministrative del 2022 e poi delle politiche”.
Invece, “la destra è quella dei muri e dei fili spinati. Il nodo è scegliere con chi si sta – prosegue – La scena al Senato con applausi e ovazioni sui diritti negati alle persone, fa male a ciascuno di noi”. “Alla Camera il provvedimento (il ddl Zan) era passato con una larga maggioranza e a favore avevano votato anche alcuni deputati del centrodestra. È evidente che il cambio di schema politico sia avvenuto nei mesi successivi: i diritti sono stati presi in ostaggio per logiche politiche. La visione della società di Renzi è arcinota”, ricorda Boccia. A suo avviso sul ddl Zan sono stati fatti giochetti tattici in vista della partita del Quirinale: “Del resto la ‘tagliola’, il non passaggio all’esame degli articoli del ddl Zan, voluta da Calderoli per la Lega, cos’ altro è stato se non un giochino tattico?”, si domanda.