PALERMO – Malumori in via Villareale a causa di un ponteggio in un palazzo di proprietà del Fondo Pensioni dell’ex Sicilcassa, che da circa tre anni è entrato a far parte a pieno titolo dell’arredamento urbano della strada a pochi passi dalla centralissima via Ruggero Settimo. L’impalcatura, posta inizialmente per i lavori di messa in sicurezza dell’edificio, nonostante non siano mai iniziati i lavori non è più stata tolta. Il ponteggio è oggi abbandonato a se stesso: sacchetti colmi di rifiuti abbandonati tra i telai, clochard che dimorano sotto l’impalcatura, escrementi e scarti di cibo rendono la zona “ricettacolo di incuria e degrado”. Un vero pugno allo stomaco per i passanti e i turisti che visitano il centro città.
E così esplode la protesta dei commercianti della via che lamentano, tra l’altro, “la mancanza di visibilità e l’oscuramento delle insegne” che causerebbe, a loro dire, “un danno economico ingente”. “Paghiamo profumatamente le imposte sulle insegne e fior di tasse per mantenere le nostre attività commerciali eppure siamo nascosti dietro questa struttura in disuso – incalza Stefano Brancato, titolare del negozio Bartes -. E’ inammissibile che dopo tutto questo tempo e, nonostante le numerose segnalazioni e richieste, nulla sia stato fatto per risolvere la questione. Che facciano i lavori e tolgano la struttura dalla via una volta per tutte. Vogliamo risposte certe, non intendiamo più accettare questa situazione”.
Rabbia anche tra i residenti della viuzza costretti a convivere con malcostume e sporcizia: “Il degrado è visibile e non riesco a trovare un termine adeguato per esprimere il mio rammarico – dichiara Francesco Arnone -. Molto spesso la mattina, uscendo molto presto da casa per recarmi al lavoro, mi capita di trovare alcuni barboni intenti a fare i propri bisogni alla luce del sole sotto gli occhi dei nostri bimbi. E’ triste pensare che siamo in pieno centro e questo ponteggio non fa altro che alterare la bellezza di questo luogo”. E ancora: “Ci troviamo nel salotto buono di Palermo, beh in quello che ne è rimasto – gli fa eco Salvatore Bonsangue -. Non riescono ad aggiustare la facciata di questo edificio da ben tre anni e non si capisce perchè dobbiamo essere noi a godere di questo spettacolo indecoroso”.
Così Livesicilia ha sentito Marcello Cristelli, presidente del consiglio d’amministrazione del Fondo Pensioni dell’ex Sicilcassa, che spiega: “Il ponteggio sta lì perchè non sappiamo ancora, se e quando inizieranno i lavori di ristrutturazione. Il Fondo Pensioni ha avviato un processo di liquidazione e dismissione del patrimonio, il palazzo è stato messo in vendita e spetterà al futuro compratore adempiere ai lavori. Preferiamo mettere all’asta l’edificio nello stato in cui si trova piuttosto che imbarcarci in spese senza avere la sicurezza di riuscire effettivamente a concludere la vendita”. Una mera scelta economica, dunque. Una giustificazione che, però, non placa il malumore di chi lavora e vive in questa zona. E così, si annuncia una battaglia a colpi di carte bollate: “Questa situazione è inaccettabile. Ci organizzeremo per fare un’azione legale contro il Fondo Pensioni – riprende Stefano Brancato -. Mi dispiace ma siamo abbastanza stanchi”. Cristelli, però, ribatte: “Chi promuove queste iniziative dovrebbe interrogarsi anche sullo spettacolo indecoroso presente nella via a causa di quelli che un tempo erano i magazzini ‘Giovenco frutta’, oggi preda di topi e sporcizia, abbandonati e coperti solo nell’ultimo periodo con un pannello laminato di poco gusto”.
“Il Fondo Pensioni paga il suolo pubblico e quindi, dal punto di vista formale, il Comune non può intervenire e predisporre l’eliminazione del ponteggio – spiega l’assessore alle Attività Produttive, Marco Di Marco -. Ho tuttavia contattato personalmente l’ente nei giorni scorsi, dopo le lamentele dei commercianti, per sensibilizzarlo sulla questione e ho chiesto di coprire quantomeno l’impalcatura con un telone in modo da risolvere provvisoriamente il problema e installare delle piccole illuminazioni per rendere la via più sicura. Attendo delle risposte entro fine mese, in caso negativo interverrò nuovamente”. A commercianti e residenti, però, non basta: “Pagano il suolo pubblico, e quindi? Noi paghiamo tasse su tasse e nonostante questo siamo penalizzati”.