"Potrei costituirmi parte civile |Andrò nel gruppo del Pid" - Live Sicilia

“Potrei costituirmi parte civile |Andrò nel gruppo del Pid”

L'esponente politica destinata a subentrare a Clemente a Palazzo dei Normanni: "Se le accuse fossero confermate l'occupazione di questo seggio sarebbe illegittima. Sono stata votata da 7.200 persone, così si mina la democrazia"

L'intervista a Marianna Caronia
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4 min di lettura

Buonasera. Posso chiamarla “onorevole Caronia”?
“Questo lo vedremo nelle prossime ore. Attendo l’esito della vicenda giudiziaria, che è ancora in definizione, e il decreto della presidenza del Consiglio dei ministri”.

Il giorno dopo il blitz che ha coinvolto Nino Dina, Franco Mineo e Roberto Clemente, Marianna Caronia è prudente. Eppure le cronache parlano chiaro: l’ex candidata-sindaco, prima dei non eletti del Pid, subentrerà a Clemente all’Ars quando Palazzo Chigi decreterà la sospensione del deputato finito ai domiciliari. “Prendo atto delle misure che sono state adottate dalla magistratura – si limita a commentare – e confido fortemente nell’attenzione che la giustizia metterà nel valutare se vi siano stati reati”.
Come si sente, il giorno dopo? Alle Regionali…
“Sono frastornata. Al momento attendo l’esito di quello che sarà il giudizio”.
Dicevo: alle Regionali è rimasta fuori per circa 150 voti.
“Poco meno”.
Vale sempre la presunzione di non colpevolezza, è chiaro. Ma se le accuse fossero confermate si sentirebbe defraudata?
“Le ripeto: aspetto l’esito del giudizio. Se fosse effettivamente confermato il reato che in questo momento viene attribuito all’onorevole Clemente, che è il candidato che mi ha preceduto, mi sentirei parte lesa e assumerei le determinazioni conseguenti”.
Cioè?
“Tutto quello che sarà utile perché venga ripristinato lo stato di diritto. Ci sarebbe un grave danno nei confronti della rappresentanza democratica. Sono stata votata da circa 7.200 persone ed è giusto che sugli scranni di un Parlamento non finisca chi è arrivato lì in maniera illegale. Ripeto: ovviamente se la magistratura lo accerterà”.
Quello che dice sembra preludere a una costituzione di parte civile nell’eventuale processo.
“Se la ricostruzione che in questo momento circola sui giornali fosse confermata nei dettagli, chiaramente le mie determinazioni sarebbero conseguenti, perché l’occupazione di questo seggio sarebbe illegittima”.
Che rapporti aveva, fino a ieri, con Clemente?
“Io con Clemente non ho praticamente alcun rapporto. Siamo stati consiglieri comunali insieme, ma nessun rapporto di alcun tipo”.
E con il Pid?
“A seguito della mia mancata elezione avevo assunto una posizione di equidistanza. Del resto, già prima delle Regionali, alle Comunali, mi ero candidata con un mio movimento. Con i singoli esponenti che fanno parte del partito, però, i rapporti sono cordiali”.
Dimenticavo: sto parlando con un’esponente politica dell’area democristiana…
“Veramente io provengo dalla tradizione socialista”.
Ok, mi correggo: dell’area centrista.
“Per carità: non è un distinguo. Specificavo”.
Dicevo: se a una centrista si fa una domanda vaga, si ottiene una risposta vaga. Più specifico: all’Ars a quale gruppo aderirà?
“Sicuramente quello per il quale sono stata eletta, almeno in una prima fase. Poi lei lo sa: il centrodestra, e il panorama politico in generale, sta subendo grandi trasformazioni, non sappiamo cosa accadrà. Però, per risponderle senza rimanere vaga, le dico che in una fase transitoria, il cui tempo non mi è dato conoscere, resterei nel gruppo del Pid. Al momento, però, vivo ora per ora, aspetto gli eventi e leggo le cronache di una vicenda che rischia di minare la credibilità di un Parlamento”.
Già. Il quadro generale. Se le accuse fossero dimostrate, emergerebbe un quadro desolante della gestione del consenso. Oggi il collega Salvo Toscano sintetizzava: “Mai così in basso”.
“Io continuo a sperare che il voto d’opinione sia prevalente in questa regione. Per questo mi spendo seguendo le vicende di molta gente, per una politica migliore”.
A proposito: dalle Regionali sono passati due anni e mezzo. Cos’ha fatto Marianna Caronia in questo periodo?
“Io ho continuato ad avere una segreteria politica, ho cercato di mettere in campo alcuni progetti e mi sono occupata di diversi problemi della Sicilia, per esempio vertenze sindacali. Fra l’altro lavoro per una compagnia di navigazione, la Compagnia delle Isole/Siremar, che ha avuto a sua volta problemi occupazionali. E poi ho fatto la mamma”.
Un’ultima domanda a proposito di fiducia nel Parlamento. Anche lei è indagata: un mese fa a lei e ad altri deputati è stato notificato un avviso di conclusione delle indagini per il cosiddetto caso “Spese pazze”. Nello specifico, a lei viene contestato l’uso di denaro pubblico per “non meglio specificate spese inerenti alla sua attività politica”.
“Nessuna spesa è estranea all’alveo politico. Solamente ci sono stati dei limiti nella rendicontazione. Il punto è che c’è stato un vulnus legislativo: bisogna fare chiarezza sulle regole. È sempre giusto rispettare le regole, ma se non esistono o se la norma non è chiara possono crearsi queste storture. Del resto, la vicenda riguarda trasversalmente tanti deputati: se tutti agiscono allo stesso modo, evidentemente c’è un problema con le regole. Io ritengo di avere usato il denaro in maniera assolutamente coerente e del resto ho prodotto numerosi disegni di legge, ad esempio sulle pari opportunità. Sono una stakanovista, me lo dicono tutti. È chiaro che la magistratura come sempre accerterà correttamente le responsabilità. Sono fiduciosa. Questa vicenda farà giurisprudenza”.

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