Povera Sicilia: è la regione più a rischio nell'Unione europea - Live Sicilia

Povera Sicilia: è la regione più a rischio nell’Unione europea

Commenti

    Infatti l’Europa la riempirà di soldi e diventerà la più ricca del mondo.

    Affidare la rinascita della Sicilia al completamento di opere pensate nel secolo scorso e mai completate è di per se una sconfitta.
    Servono iniziative capaci di creare lavoro vero e stabile ma ho difficoltà a vederle

    Fra poco grazie al lavoro del Premier Giuseppe Conte e del suo governo appoggiato in primis dal Movimento 5 Stelle anche la Sicilia potrà contare su un mai visto tsunami di miliardi. Mi dispiace solo che gli italiani avendo notoriamente la memoria corta ringrazieranno di questo Draghi anzicchè i veri artefici Conte ed il M5S.

    Leggere questo articolo, fa molto male, dopo aver dedicato il proprio lavoro a servizio di migliorare l’economia della Sicilia.
    Desidero fare solo delle piccole considerazioni:
    L’Europa può inondare la Sicilia di fondi, ma se la Sicilia non è in grado di fare una sana programmazione dei fondi, una accelerazione dell’iter burocratico a livello regionale e locale, se non si hanno dirigenti generali, dirigenti e funzionari responsabili che sotto le proprie responsabilità sveltiscono gli iter, e soprattutto siano capaci di effettuare una sana progettazione, una sana realizzazione delle opere, al fine di ultimare i lavori in tempi utili, e le ditte esecutrici che siano responsabili.
    Oggi la pubblica amministrazione, a tutti i livelli, manca di personale professionale adeguatamente professionale e capace di fare il proprio lavoro con responsabilità e competenze.
    Si diano obiettivi a vari livelli, iniziamo a mettere dirigenti generali con competenze e capacità, e non perché sono amici dei politici, e dopo un anno valutare i risultati ed a cascata a tutti gli altri.
    Dare la possibilità di allontanare i nulla facenti, e quelli senza senso di responsabilità.
    Dare agli alti burocrati la possibilità di effettuare programmazione di lungo respiro, e non quello della durata dell’incarico.
    Assegnare ai vari assessori, che abbiano competenze, obiettivi seri e di breve e lunga durata, e poter effettuare una vera e sana programmazione dei fondi che diano input affinchè siano generatori di posti di lavoro veri e reali, e non pensare continuamente ai favoritismi e alle cose spicciole.
    Se fosse possibile e ognuno che abbia responsabilità volasse alto e con le idee chiare, allora e solo allora la Sicilia potrà avere la spinta di uscire dalla crisi, che l’attanaglia da diversi anni, e creare un sano sviluppo socio-economico.
    Non è il libro dei sogni, dipende da ciascuno di noi.

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