Precari, stabilizzazione a rischio| Nuove "pressioni" sul Consiglio - Live Sicilia

Precari, stabilizzazione a rischio| Nuove “pressioni” sul Consiglio

Sulla delicata questione è stata presentata un'interrogazione da parte del consigliere Andra Barresi.

CATANA – Ancora una volta appesi al sottile filo dell’approvazione del bilancio. Sono i precari del Comune di Catania inseriti in graduatoria per le stabilizzazioni che, però, possono essere realizzate solo dopo l’ok al documento di programmazione dell’Ente per il triennio 2018-2020. Restano dunque incerte le sorti di 127 lavoratori precari in servizio a Palazzo degli Elefanti da circa vent’anni e che da decenni attendono la stabilizzazione, possibile grazie alla legge il giornale 113/2016. Stabilizzazione avvenuta per alcuni di loro negli anni passati, e oggi nuovamente bloccata dalla mancata approvazione dell’atto. Ad accendere i riflettori sulla delicata vicenda, qualche giorno fa, è stato il consigliere di Grande Catania, Andrea Barresi che, in una interrogazione urgente a risposta scritta al sindaco e al direttore del Personale, Pietro Belfiore, chiedeva di conoscere le sorti di questi lavoratori soprattutto se il bilancio non verrà approvato entro il 31 marzo.

Nella nota Barresi chiede di conoscere se esiste una copertura finanziaria nel bilancio previsionale del 2018 per la stabilizzazione di queste persone e se questa può essere portata avanti anche senza l’approvazione del bilancio entro il 31 marzo. Una richiesta non peregrina, considerato che, secondo la norma, gli enti possono procedere alla stabilizzazione solo se questa è inserita del documento contabile di programmazione.

Azione impossibile, secondo quanto risponde Belfiore, in una nota datata ieri, 28 marzo, nella quale il dirigente scrive che “in riferimento alla richiesta di proroga dei contratti del personale Puc – l’attività lavorativa dei contrattisti PUC proseguirà regolarmente senza soluzione di continuità dopo l’adozione del documento programmatico per il 2018 2020″, e che, nelle more dell’approvazione e “limitatamente al mese di aprile, l’orario di lavoro part-time verrà organizzato con una diversa articolazione oraria di tipo verticale con concentrazione delle ore contrattuale da svolgere nel periodo successivo l’adozione del bilancio” e ancora che “l’attività lavorativa del personale PUC – conclude Belfiore – riprenderà a dopo l’approvazione”.

Insomma, le castagne dal fuoco ai lavoratori precari del Comune potrebbe toglierle soltanto il Consiglio comunale, convocato per stasera e per domani sera, con all’ordine del giorno proprio l’approvazione del documento di programmazione economica per i prossimi tre anni. Assemblea che, negli ultimi tempi naufraga per mancanza di numero legale. Stasera, dunque, le cose potrebbero schiarirsi per i precari, ma le polemiche restano accese. Soprattutto perché non è la prima volta che la stabilizzazione o la continuità lavorativa vengano utilizzate dall’amministrazione come pungolo per l’approvazione dei documenti economici.

Come afferma il consigliere Niccolò Notarbartolo, secondo cui l’interruzione del rapporto di lavoro – che, secondo l’amministrazione, potrebbe fare decadere il diritto alla stabilizzazione – non sarebbe automatica, dato che così non starebbe avvenendo da alcuna parte. “Ogni volta – afferma – la questione dei Puc viene utilizzata per ottenere dall’aula il voto. Sembra l’ennesimo ricatto sulla pelle dei lavoratori – continua – anche perché, nessun Comune in Sicilia che non ha approvato il bilancio ha interrotto la continuità lavorativa dei precari. Mi chiedo allora – conclude – se ci sia incompetenza a Catania o in tutti il resto dell’Isola”.  La delicata questione era stata già segnala anni fa dal segretario regionale della Uil Fp, Luca Crimi, che aveva parlato di mancanza di volontà politica verso le stabilizzazioni. 

 


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