ENNA – “Tranquillo, Renato, non annunceremo che già ti sei tesserato…” Gianfranco Miccichè accoglie con un sorriso il presidente della Regione, Renato Schifani, invitato d’onore al convegno inaugurale di Grande Sicilia, il movimento nel quale convergeranno il Movimento per l’Autonomia di Raffaele Lombardo, l’area civica di Roberto Lagalla e lo stesso ex presidente dell’Ars.
“La colomba è simbolo di pace” aggiunge Lombardo facendo vedere in anteprima il simbolo che di lì a breve sarà presentato all’interno dell’università Kore di Enna mentre l’aula magna di sta riempiendo ben oltre i posti consentiti.
“Ci sono tutti, autonomisti, civici, democratici e chi non è democratico? Praticamente tutti, 5 milioni di persone in Sicilia, e poi gli altri, ovviamente. È un segnale di apertura – ha detto Lombardo, spiegando i contenuti del nuovo simbolo – noi siamo democratici e quindi siamo aperti all’apporto di tutte le persone di buona volontà che sposano questo progetto che è del civismo, dell’autonomia e che è anche dei valori liberali e dei diritti in cui queste tre persone e tantissimi gruppi si riconoscono e per mettere insieme un progetto forte di rinnovamento, ma anche, dobbiamo impegnarci molto, di una nuova classe dirigente”.
Si fa sul serio. Dopo il lancio del nome e del simbolo, Grande Sicilia punterà a darsi l’ossatura territoriale. Nei prossimi giorni saranno individuati i coordinatori. Lagalla guarda, intanto, alle prossime scadenze elettorali. “Metteremo assieme le forze che ci riguardano, per le prossime elezioni provinciali di secondo livello e per contribuire a un rinnovamento progressivo di questa politica”.
E aggiunge: “Non vogliamo fare ribaltamenti o rivoluzioni, però vogliamo essere una coscienza critica e consapevole all’interno di un quadro politico che ha bisogno di rinnovare, nel tempo, tanto classe dirigente, quanto modelli decisionali”.
È stato il presidente Renato Schifani ad aprire i lavori. “Sono qui per un atto dovuto ma sentito – ha detto Schifani – perché è la nascita di una forza del centrodestra che si rafforza, con tre soggetti grandi protagonisti della politica siciliana, grandi che hanno deciso di rafforzarlo. Siamo qui per dare un saluto e augurare buon lavoro, nella consapevolezza di poter contare su questa forza politica, così come fino ad oggi ho contato sui singoli che l’hanno formato. Credo che l’esperienza di oggi serva a dare un senso, perché esistono partiti di centrodestra anche nuovi che dovrebbero sforzarsi per raggiungere una sinergia tra di loro per dar vita ad un nuovo grande partito di centro, anche perché la Sicilia è caratterizzata da una forte identità centrista”.
Subito dopo è intervenuto Gaetano Galvagno, presidente dell’Assemblea regionale siciliana, che ha ricordato: “Nel 2005, ero a Bari, ho partecipato al primo congresso”. Uno dei maggiorenti di FdI in Sicilia non ha nascosto la militanza universitaria nel movimento fondato da Raffaele Lombardo.
Sono passati vent’anni ed lo stesso leader autonomista a sottolineare quel passaggio storico e il ritorno a quello spirito, sebbene all’interno di una fase politica profondamente mutata e priva di Berlusconi.
“Dico con molta franchezza che è impossibile colmare il vuoto che riguarda il tutto, perché la politica manca”, ha aggiunto Lombardo. “Noi ne occuperemo un poco facendo riferimento ad alcuni valori, ad alcune esperienze, ad alcune culture. Se poi saremo capaci, se saremo convincenti occuperemo il vuoto che, purtroppo, da qualche tempo la politica ha lasciato. Dov’è la politica?”.
Sono state le parole di Franco Battiato a chiudere la giornata. Un omaggio a un siciliano che oggi avrebbe compiuto ottant’anni. Una scelta non casuale.