CATANIA – Ha presentato una lettera alla Corte d’assise d’appello di Catania rinunciando al processo di secondo grado e revocando l’incarico al suo legale, l’avvocato Giuseppe Rabbito, Loris Gagliano, il 27enne che in preda ad un raptus di gelosia, il 27 dicembre 2011, ha ucciso a coltellate la sua ragazza, Stefania Noce, sua coetanea, il nonno della giovane, Paolo Miano, di 71, e ferito in maniera non grave la moglie di quest’ultimo, Gaetana Balliro’, di 73 anni. L’uomo in primo grado, il 5 aprile del 2013, è stato condannato all’ergastolo dal Gup di Caltagirone, Marcello Gennaro, davanti al quale il procedimento si era celebrato col rito abbreviato.
La Corte d’assise d’appello si è riservata di decidere sulla richiesta nell’udienza del prossimo 4 marzo. L’avvocato Enzo Trantino, uno dei legali di parte civile, ha espresso il timore che l’iniziativa possa essere “una tecnica dilatoria” dell’imputato. Per l’avvocato Rabbito, invece, è la prova che c’è un problema psicologico del suo assistito. Teatro della sanguinosa vicenda fu Licodia Eubea, un paesino del Catanese. Gagliano subito dopo il duplice omicidio si allontanò a bordo della sua Ford Ka, ma la fuga fu interrotta nel primo pomeriggio quando l’omicida fu bloccato sul lungomare di Acate, in provincia di Ragusa, con i vestiti ancora macchiati di sangue e nell’auto il coltello usato come arma. Ai carabinieri e al gip confessò di essere l’autore del duplice omicidio, escludendo la premeditazione.(ANSA).