Una condanna e un’assoluzione al processo d’appello su un presunto giro di usura. Scagionato Pietro Carella, edicolante di corso Finocchiaro Aprile. In primo grado aveva avuto un anno e sei mesi. Confermati invece i 9 mesi inflitti a Calogero Migliara.
Il processo era nato da un’indagine sulla vendita di biglietti dell’Amat falsificati e sul lotto clandestino. Per queste accuse Carella aveva patteggiato una pena cancellata dall’indulto. Dall’inchiesta venne, però, fuori un presunto giro di usura. L’imputato, secondo l’accusa, aveva prestato tremila euro con un interesse del 75 per cento annuo.
La presunta vittima in aula negò di essere finito nelle grinfie di uno strozzino. Da qui l’assoluzione di Carella, difeso dall’avvocato Giovanni Castronovo, decisa dalla seconda sezione della Corte d’appello.