PALERMO – Lo stress per la ricerca impossibile di un lavoro. Il raptus di follia e le coltellate. Francesco Floridia, 22 anni, piuttosto che andare in carcere ha bisogno di cure. Ecco perché il giudice per l’udienza preliminare lo ha assolto dall’accusa di tentato omicidio. La richiesta di pena era pesantissima: 12 anni. L’imputato, però, dovrà essere curato in una struttura carceraria assistita per due anni.
Si conclude così il processo su un brutto fatto di cronaca avvenuto nel settembre 2013 in via Blasco D’Alagona, nella zona del mercato ortofrutticolo. Floridia, disoccupato di 22 anni, era ospite della sorella. Si era trasferito da Noto a Palermo per qualche giorno in cerca di lavoro. Una banale lite sfociò nel sangue. Il giovane prese un coltello da cucine colpi due volte al collo Anna Maria Perna, 44 anni, suocera della sorella.
Poi, si allontanò dall’abitazione. Gli agenti della polizia ferroviaria lo fermarono all’indomani mentre vagava nei pressi della stazione dei treni. La descrizione corrispondeva con quella fornita dai parenti che subito aveva dichiarato che il giovane soffrisse di problemi psichici. Fortunatamente la donna, nonostante i colpi, riuscì a salvarsi.
È stata una perizia disposta dal giudice a confermare che il giovane fosse affetto da una forma di schizofrenia. Non grave, secondo l’accusa, da doverlo dichiarare non imputabile come chiesto invece dal difensore, l’avvocato Gaetano Turrisi. Da qui la richiesta di condanna a 12 anni per tentato omicidio. Alla fine, è passata la linea difensiva.