La prof, i permessi e il tango | Inchiesta archiviata - Live Sicilia

La prof, i permessi e il tango | Inchiesta archiviata

Si chiude con un nulla di fatto l'inchiesta sulla professoressa che avrebbe approfittato dei permessi della legge 104 per partecipare ad eventi internazionali di tango. Il reato non può essere contestato.

PALERMO – Si chiude con un nulla di fatto l’inchiesta sulla professoressa che avrebbe approfittato dei permessi della legge 104 per partecipare ad eventi internazionali di tango.

Almeno così sosteneva l’accusa. Lo stesso pubblico ministero non è entrato nel merito della questione, ha ritenuto insussistente il reato di “indebita percezione di erogazioni a carico dello Stato e ha chiesto l’archiviazione accolta dal giudice per le indagini preliminari.

In teoria i permessi della legge 104, così aveva accertato la polizia, le dovevano servire per assistere il padre disabile, in pratica l’insegnante palermitana di 39 anni, Claudia Sortino, difesa dall’avvocato Claudio Gallina Montana, li avrebbe sfruttati per girare l’Europa e ballare il tango. Una vera passione per la professoressa di matematica di un istituto professionale, denunciata dai poliziotti del commissariato San Lorenzo. A tradirla una segnalazione anonima e le locandine che la ritraevano come partecipante ad eventi proprio nei giorni in cui la donna aveva preso i permessi per assistere il parente malato. La polizia ritenne di avere accertato che in concomitanza di almeno quattro periodi di permesso, la prof aveva lasciato l’Italia per partecipare (insieme al proprio compagno, un ballerino professionista) ad alcuni appuntamenti europei di tango argentino, gli ultimi dei quali ad Amsterdam e Barcellona. Addirittura avrebbe prestato il proprio volto a un manifesto pubblicitario per l’esibizione spagnola, rintracciabile anche su Internet.

Ai poliziotti che la fermarono in aeroporto disse di essere stato ad Amsterdam per una terapia a cui doveva sottoporsi il padre. Il genitore, però, così dissero gli investigatori, nella città olandese non c’aveva messo piede. L’articolo 316 ter del codice penale punisce, però, il reato solo se il danno supera 3996,96 euro. L’indagata, invece, avrebbe indebitamente percepito 400 euro. E per lei, sempre per lo stesso principio, non scatterà neppure la sanzione amministrativa.

 


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