PALERMO – La scarpa non era sporca di sangue. Cade la prova principe e non arriva la svolta nelle indagini sull’omicidio di Anna Maria Renna, la prostituta uccisa a metà dicembre nel suo appartamento in via Maggiore Toselli, a Palermo.
Gli investigatori della Squadra mobile si erano concentrati su tre uomini. In particolare, però, su un cinquantottenne cliente della Renna e affetto da schizofrenia. Era sua la scarpa con la suola sporca di una sostanza che sembrava ma non era sangue. Così hanno sentenziato gli esperti della Scientifica.
Erano stati i suoi stessi familiari, tramite l’avvocato Giuseppe Seminara, a offrire massima disponibilità agli investigatori per fare chiarezza. Il fratello e la badante dell’indagato si erano detti certi che il giorno del delitto fosse uscito di casa. I pm Emanuele Ravaglioli e Claudio Camilleri avevano emesso un decreto di perquisizione nei suoi confronti. E nella sua abitazione era saltata fuori la scarpa. Sempre i familiari avevano consegnato agli investigatori il diario in cui l’uomo annota tutto ciò che fa nel corso delle giornate. Dalle piccole alle grandi cose. Ad esempio faceva menzione di essersi recato dalla prostituta per consumare un rapporto sessuale. Poi, più nulla. Non ci sono altri riferimenti alla Renna.
E così la svolta non è arrivata. Bisogna ripartire da capo, o meglio continuare a cercare indizi scavando nella vita di alcuni clienti della Renna. La donna aveva già subito dei furti. Ultimo, in ordine di tempo, quello che risale a soli due mesi prima della sua morte, quando un cliente extracomunitario, invece di pagarla per la prestazione sessuale, le aveva rubato dei soldi dal borsellino. Forse questa volta la 62enne potrebbe aver tentato di difendere il suo denaro con tutte le sue forze. Ma l’assassino non ha avuto pietà ed ha risposto alla sua reazione con la ferocia di undici coltellate.
La prostituta avrebbe cercato di schivare i colpi e tracce di sangue sono state trovate in diverse zone dell’appartamento. In casa c’è il Dna dell’assassino che prima di andare via ha avuto la freddezza di lavarsi le mani nel lavandino del bagno.