Province, la riforma è in alto mare | Ma 22 Comuni chiedono il trasloco - Live Sicilia

Province, la riforma è in alto mare | Ma 22 Comuni chiedono il trasloco

Alcune richieste di passaggio da un Consorzio a un altro sono state respinte dall'assessorato: in molti casi mancava la "continuità territoriale".

PALERMO – Da Gela a Termini Imerese, passando Piazza Armerina ed Acireale. Ventidue Comuni siciliani hanno deciso di sfruttare la possibilità offerta dalla legge sulle province approvata dal parlamento pochi mesi fa, per abbandonare quelle di appartenenza e “trasferirsi”  in un nuovo ente. Un elenco giunto all’assessorato alle Autonomie Locali comprende i Comuni che cercheranno di passare da un Libero Consorzio ad un altro, ma più della metà dei richiedenti può già dire addio al “trasloco”.

Diversi Comuni  non possiedono infatti le credenziali per poter slittare da un Consorzio ad un altro. Per far sì che si possa procedere con la richiesta di trasferimento, occorre una delibera di giunta e, successivamente, un referendum. Discorso a parte deve essere fatto per i Comuni di Termini Imerese ed Acireale che hanno già deciso di staccarsi rispettivamente dalle città metropolitane di Palermo e Catania. Faranno parte del libero consorzio composto dagli altri comuni dell’ex provincia.

La norma che doveva ridisegnare i confini della Regione e che doveva dare la possibilità ai Comuni di “raggrupparsi” in Liberi Consorzi. rischia di modificare solo lievemente l’assetto territoriale, ammesso che i referendum passino.

Per diversi Comuni che hanno fatto richiesta, la situazione si complica. L’assessorato alle Autonomie Locali ha dato infatti esito negativo alla maggior parte dei enti che hanno espresso la volontà di cambiare. Si affievoliscono, ad esempio, le speranze di Pettineo, tra i primi a richiedere il trasferimento. Il Comune aveva chiesto il passaggio al Libero Consorzio di Enna, (come gli Enti di Capizzi e Mistretta che andranno invece al referendum domenica), ma per l’Assessorato alla Autonomie Locali manca la continuità territoriale, principio primo per richiedere lo spostamento da una provincia all’altra.  Discorso identico  per Novara di Sicilia, che ha richiesto di accedere alla Città Metropolitana di Messina. Stessa destinazione quella richiesta dai Comuni di Montalbano Elicona, Fondachelli Fantina, Tripi, Francavilla di Sicilia, Rodì Milici, Basicò, Oliveri, Graniti e Mazzarrà Sant’Andrea. Per sei di questi  (Oliveri, Graniti, Mazzarrà Sant’Andrea,Rod’ Milici, Basicò e Montalbano Elicona)  è arrivata la nota dell’assessorato.

Sono invece sei gli Enti che hanno chiesto il trasferimento nel Libero Consorzio di Catania. Parliamo dei Comuni di Gela, Piazza Armerina, Niscemi, Acireale, Santa Venerina e Acicatena. Per una somma totale che supera i 200mila abitanti.  Situazione complessa per il Comune di Acicatena. Mancherebbe infatti la continuità territoriale che gli consentirebbe di accedere al Libero Consorzio di Catania.


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