PALERMO- Sono 194 gli emendamenti presentati in commissione Affari istituzionali in merito al disegno di legge per il riordino delle Province. Una pioggia di novità chieste da maggioranza e opposizione che potrebbero far slittare l’ok al disegno di legge. “Sul testo di riscrittura, da me firmato, sono stati presentati 194 emendamenti – dice Marco Forzese, presidente della prima commissione -. E’ comunque indispensabile che stasera il ddl approdi in Aula per avviare il dibattito”.
Intanto proprio dal gruppo parlamentare di Forzese, Democratici e riformisti, arriva un emendamento che incorpora una nuova normativa in merito allo sbarramento per le elezioni comunali. “Il nostro è l’unico sistema elettorale che definisce due sbarramenti per il premio di maggioranza e per l’accesso in consiglio”, dice il capogruppo Giuseppe Picciolo. Lo stesso deputato messinese risponde quindi indirettamente a Gucciardi, che ieri aveva parlato di “esponenti politici che cercano di insabbiare la riforma”. L’ex Mpa replica così: “La nostra è una pregiudiziale politica che entra in campo qualora si decida di emendare ulteriormente il testo – precisa -. In caso contrario siamo disposti a votare il disegno di legge così com’è, ritirando l’emendamento sulla soglia di sbarramento per le elezioni comunali”.
Dal gruppo Crocetta, per bocca del capogruppo Antonio Malafarina, invece pieno appoggio al disegno di legge. “La soppressione delle Province regionali in quanto tali appare un’occasione unica per razionalizzare la macchina amministrativa regionale, restituendo ad enti intermedi una serie di attività di programmazione ed indirizzo nel territorio”. Da parte del prefetto, fedelissimo del presidente Crocetta, c’è ampio ottimismo: “La legge è ampiamente condivisa dalle forze politiche e dai cittadini siciliani. Auspico si giunga rapidamente al voto favorevole dell’Assemblea”.
Si riunirà, dunque, la commissione Affari istituzionali, che dovrà esaminare gli emendamenti. Qualora non dovesse riuscirci in tempo, con un possibile rinvio dei lavori d’Aula di un paio d’ore, è pronta una soluzione alternativa. Potrebbe infatti venire esaminato da parte di Sala d’Ercole direttamente il disegno di legge 278, senza nessun emendamento, neanche quello del presidente Forzese che di fatto lo riscrive. Toccherebbe in tal caso direttamente all’Aula emendare per quanto considerato opportuno il testo.