Pudm, concessioni e paletti| Come cambierà la costa - Live Sicilia

Pudm, concessioni e paletti| Come cambierà la costa

Il Piano di utilizzo del demanio marittimo, che arriverà a breve a Sala delle Lapidi, promette importanti cambiamenti: limitazioni alle concessioni, nuovi obblighi, più accessi liberi e nuovi diritti per i bagnanti.

PALERMO – C’è l’obbligo di pulire le spiagge tutte l’anno, di lasciare alcuni varchi per l’accesso libero, di non costruire chioschi più grandi di cento metri quadrati e perfino di far pagare solo un ottavo del biglietto di ingresso a chi non vuole usufruire dei servizi. Ma soprattutto ci sono pesanti limitazioni all’estensione delle concessioni, con molti degli attuali assegnatari che dal 2015 dovranno fare i conti con i bandi. Ecco come il Pudm, il Piano di utilizzo del demanio marittimo, potrebbe rivoluzionare la vita della costa palermitana.

Un Piano reso obbligatorio dal 2005, ma di cui Palazzo delle Aquile non si è ancora ufficialmente dotato: approvato dalla giunta a fine 2013, approderà a breve a Sala delle Lapidi (anche senza la Vas) per una sorta di “condivisione” per poi andare alla Regione per il definitivo via libera. E proprio la mancanza del piano ha sollevato enormi polemiche alle porte di questa estate, visto che il parere dell’Ufficio Urbanistica sulle cabine e gli oneri concessori si basava, in parte, anche sul Pudm esitato dall’amministrazione attiva. Inoltre, il sindaco ha già annunciato di volerlo cambiare riducendo al lumicino la presenza di capannine, specie a Mondello.

Ma cosa prevede di preciso il Pudm? E se fosse già entrato in vigore, così com’è, come cambierebbero le spiagge di Palermo? Per saperlo basta consultare le Norme tecniche di attuazione scritte ad agosto del 2013. In totale 42 articoli che regolano l’utilizzo del demanio marittimo, da Capo Gallo fino ad Acqua dei Corsari. Un vademecum che conferma, per esempio, che i provvedimenti edilizi sono di competenza degli uffici comunali e non della Regione, oppure che obbliga i concessionari (siano essi lidi o club privati) a consentire l’accesso alla battigia in maniera libera e gratuita, con tanto di spogliatoio di 10 metri quadrati gratuito anche per chi non intende usufruire dei servizi a pagamento.

Le novità più significative riguarderanno però la divisione in aree, zone e lotti. Ogni lotto, per esempio, dovrà essere per il 50% lasciato alla libera fruizione e la lunghezza del fronte a mare per la singola concessione non potrà essere di oltre 100 metri. Inoltre, a seconda del tipo di concessione, ci saranno dei tetti per i metri quadrati. Insomma, addio a concessioni gigantesche e più spazio a fette più piccole di demanio date ai privati ma intervallate da spiaggia libera. Tra una concessione e l’altra dovranno infatti esserci almeno 100 metri. Novità che saranno assai più significative a Mondello e che dovrebbero così spingere le imprese a puntare anche sulla costa sud, ma che riguarderanno soprattutto i club privati.

Chi ottiene una concessione a scopo balneare, inoltre, deve lasciare un quinto dell’area libera da lettini, sdraio o cabine a cui chiunque potrà accedere pagando solo un ottavo della tariffa minima giornaliera prevista da chi invece usufruire dei servizi offerti, il che varrà anche per i club privati che oggi comprendono pure forze armate e dell’ordine. Le strutture realizzate andranno smontate a stagione finita, a meno che non abbiano una concessione edilizia, e dovranno essere in legno o materiali ecocompatibili, oltre che di massimo tre colori (di cui due devono essere differenti tonalità dello stesso colore). Il concessionario ha poi l’obbligo di garantire la pulizia della sua area per tutto l’anno, compresi gli spazi laterali, e viene introdotto anche la necessità dei parcheggi pertinenziali sia per le attività stagionali (quando c’è incremento urbanistico) che per quelle annuali: 25 metri quadrati di posteggi per ogni 100 metri quadrati di concessione, oppure stipuleranno apposite convenzioni o ancora monetizzeranno.

Prescrizioni che saranno obbligatorie per tutti, specie per chi deve rinnovare le concessioni che dovrà così adeguarsi, anche se dal 2015 tutte dovrebbero andare a gara secondo le direttive europee. Il Comune intende farsi affidare più aree possibili, dandole a propria volta in concessione, anche se tutto andrà fatto entro il prossimo anno. Il Pudm poi distingue anche tra stabilimenti balneari e aree attrezzate per la balneazione: i primi devono avere cabine spogliatoio pari al 10% degli ombrelloni montati e contenitori per la differenziata, con un’estensione massima di 3mila metri quadrati; nel secondo caso il limite è 2mila, di cui coperti non più del 5%. Le spiagge libere dovranno avere bagni ogni 300 metri e la concessione non potrà eccedere i 600 metri quadrati. I punti di ristoro, invece, non dovranno essere più grandi di 100 metri quadrati.

Giulio Tantillo

“Noi ci batteremo perché il 50% della costa torni alla città – dice Giulio Tantillo, capogruppo di Forza Italia – tanti palermitani non conoscono alcune bellezze della nostra costa perché queste, da generazioni, sono nascoste alla vista dai circoli privati e questo non è più tollerabile. Non ci sarà alcun intento punitivo, ma il Comune da Sferracavallo ad Acqua dei Corsari deve garantire la libera fruizione. Questo Pudm è l’inizio di un processo che deve portare Palermo ad essere la capitale del turismo nel Mediterraneo, rendendo la spiaggia competitiva: sarà un servizio alla città e un’opportunità per i giovani che cercano sbocchi occupazionali. Chiaramente istituiremo anche un servizio di controllo, potremmo affiancare ai controlli della Polizia municipale anche quelli di una squadra di dipendenti magari della Gesip, adeguatamente formati, o di Palermo Ambiente. Non escludo nulla, ma il controllo è necessario: non possiamo passare dalla rivoluzione dell’esistente al degrado, non sarebbe tollerabile”.

Pierpaolo La Commare

“Il Pudm è una straordinaria occasione – dice Pierpaolo La Commare del Mov139 – per dare finalmente una disciplina organica alla materia. L’obiettivo è quello di massimizzare la fruizione della costa, non soltanto per i palermitani ma anche per i turisti cercando di moltiplicare gli spazi pubblici liberi rispetto a quelli privati. Cercheremo di esitare il Pudm entro luglio, affinché la Regione abbia il tempo per approvarlo in vista della stagione balneare 2015”.

 


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