Pugno duro contro la Gesip| Un arresto e tre fermi - Live Sicilia

Pugno duro contro la Gesip| Un arresto e tre fermi

Dopo i disordini dei giorni scorsi e della notte appena trascorsa, agenti della Digos di Palermo hanno arrestato un dipendente della Gesip e fermato altri tre. Fra questi ultimi anche Salvatore Abbate, membro di una famiglia molto conosciuta nel rione Kalsa e già noto alle forze dell'ordine.

Pugno duro era stato annunciato e pugno duro è stato. Gli agenti della Digos hanno arrestato un manifestante della Gesip. Altri tre sono stati fermati.

Le manette sono scattate per Giacomo Giaconia, 53 anni, indicato come il leader dei manifestanti più violenti. E non è la prima volta che i suoi comportamenti attirano l’attenzione dei poliziotti. Già il 6 aprile scorso era stato bloccato tra la folla degli operai inferociti. Da allora era sottoposto alla sorveglianza speciale che gli impediva di allontanarsi da casa in determinate fasce orarie. Divieto che avrebbe violato per partecipare ai cortei della Gesip sfociati, ieri e oggi, in episodio di violenza che il questore Nicola Zito aveva annunciato di non essere disposto a tollerare.

E così nella notte sono stati bloccati anche Giuseppe Crivello, 53 anni, e Salvatore Rizzuto, di 56. I due operai sono statati sorpresi in corso Vittorio Emanuele mentre incendiavano i cassonetti della spazzatura. Ad assistere alla scena c’erano gli agenti in borghese di una pattuglia. In strada ci sono tanti poliziotti in servizio, ma in abiti civili per confondersi tra la folla.

Accertamenti sono in corso pure su una quarta persona fermata. Si tratta di Salvatore Abbate. Sembrerebbe che quest’ultimo, componete di una famiglia molto conosciuta nel rione Kalsa e già nota alle forze dell’ordine, fosse sottoposto ad alcune misure di prevenzione che potrebbe avere violato scendendo in strada per la protesta.

LA REAZIONE DEI SINDACATI
“Le organizzazioni sindacali interne alla Gesip evidenziano insieme come ancora una volta i lavoratori siano vittime delle diatribe politiche fra l’amministrazione comunale e il governo centrale”. Questo quanto si legge in una nota dei sindacati Gesip. “Pur apprezzando l’impegno adottato dal sindaco Orlando, non si riesce ad uscire da questa fase di stallo che non fa altro che esasperare i lavoratori, a loro volta vittime della repressione delle forze dell’ordine imposta dal questore di Palermo. Questa mattina, agenti della Digos hanno arrestato un lavoratore con la sola colpa di aver difeso il posto di lavoro. Ma la difesa del proprio posto di lavoro non si “arresta”. E’ utile che il sindaco faccia chiarezza su questa situazione, onde evitare spiacevoli episodi, e liberare la cittadinanza dall’esasperazione dei lavoratori Gesip. I dipendenti della Gesip e tutte le organizzazioni rivolgono un appello accorato al sindaco di Palermo: il primo cittadino è il primo responsabile della vertenza del Comune di Palermo ed è chiamato a trovare una soluzione immediata. Infine i lavoratori fanno sapere di essere disposti a tornare al lavoro anche senza momentanea retribuzione in attesa di sviluppi imminenti”. Questo quanto dichiarato da Salvo Barone, del sindacato Asia. “Salvo Barone prima di essere candidato alle elezioni regionali siciliane è in piazza come qualsiasi dipendente Gesip – si legge in una seconda nota – che rappresenta centinaia di lavoratori – ha l’obbligo istituzionale e morale di tutelare prima il proprio posto di lavoro e poi di tutti i dipendenti Gesip”.

 

 


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